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Primo Maggio Bari, sindacati in piazza per la sicurezza sul lavoro: «Quando una persona muore serve certezza della pena»

 
Redazione online

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Primo Maggio Bari, sindacati in piazza per la sicurezza sul lavoro: «Quando una persona muore serve certezza della pena»

Cgil, Cisl e Uil chiedono interventi anche contro il precariato

Giovedì 01 Maggio 2025, 18:28

18:48

La sicurezza sui posti di lavoro è in primo piano oggi a Bari in occasione della manifestazione di Cgil, Cisl e Uil per il primo maggio. «Siamo contenti che il tema zero morti sul lavoro sia diventato centrale per tutte le organizzazioni, come lo è stato per il nostro amato Papa Francesco, e come lo è per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di tutte le persone in piazza», ha detto Andrea Toma, segretario della Uil Puglia. «Zero morti sul lavoro - ha aggiunto - significa dare dignità al Paese e alle persone». Toma ha ricordato che «abbiamo il testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che è uno dei migliori in Europa, ma non è accompagnato da leggi che garantiscano la certezza della pena. Quando una persona muore non basta esprimere cordoglio, serve la certezza della pena».

Il segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci, ha evidenziato che «tutela e sicurezza sul lavoro sono la priorità. Investimenti, responsabilità e coesione sociale sono alcune azioni e strumenti da mettere in campo con più determinazione per affrontare nell’immediato le problematiche del lavoro». Il segretario ha sottolineato inoltre che «il primo maggio rappresenta non solo una giornata di celebrazione dei diritti conquistati, ma anche un momento di forte riflessione e rinnovato impegno per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro per tutti». Il segretario generale della Cgil Bari, Domenico Ficco, ha spiegato che «c'è un tema sottovalutato e si chiama precariato, si chiama frammentazione del mercato e dei percorsi lavorativi individuali, che impediscono di acquisire anche solide competenze professionale oltre che un’adeguata conoscenza delle misure di prevenzione e del sistema produttivo in cui sono inseriti, gli eventuali rischi». Il precariato, ha concluso Ficco, «riduce la forza rivendicativa nel pretendere il rispetto di tutti i propri diritti, anche quello alla sicurezza».

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