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Bitonto, preso a pugni per una lattina di Coca cola. Il padre: «Potrebbe succedere a tutti»

 
loredana schiraldi

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loredana schiraldi

Bitonto, preso a pugni per una lattina di Coca cola. Il padre: «Potrebbe succedere a tutti»

Presentata denuncia per l’aggressione di venerdì scorso contro un ragazzo: 21 giorni di prognosi, tre punti di sutura al labbro e la frattura del setto nasale

Martedì 11 Febbraio 2025, 12:27

BITONTO - «Ora uscire di casa mi mette ansia». Raggiungere gli amici per una passeggiata per le vie del centro o per un boccone in uno dei locali della “movida” bitontina, è impensabile al momento per Francesco. È ancora troppo presto per metabolizzare quanto accaduto venerdì scorso. Per dimenticare l’aggressione, brutale e ingiustificata, che ha dovuto subire e di cui porta ancora i segni.

«Ero uscito con degli amici per sorseggiare qualcosa» racconta il 23enne. Un momento di svago, dopo una giornata passata sui libri universitari, che si è però trasformato in un incubo. «Ho bevuto una coca-cola e, dopo averla finita, ho poggiato la lattina su un tavolo libero e che ancora doveva essere ripulito».

Un gesto, a quanto pare, non gradito da un giovane, che, dopo averlo raggiunto sull’uscio del locale, gli avrebbe sferrato un pugno in pieno volto, facendolo cadere a terra privo di sensi. «Non sono riuscito neanche a vedere il suo volto. È successo tutto così all’improvviso» le parole di Francesco, che ricorda di aver ripreso conoscenza nel bagno del pub, dove compagni, avventori e proprietari del locale lo hanno portato per soccorrerlo.

«I miei amici poi mi hanno accompagnato all’ospedale San Paolo di Bari».Ventuno i giorni di prognosi riportati sul referto del pronto soccorso. «I medici mi hanno applicato tre punti di sutura al labbro e, con una tac, hanno constatato la frattura del setto nasale. Ora dovrò sottopormi con urgenza ad un intervento».

«Possibile che un ragazzo non abbia il diritto di bere qualcosa con gli amici dopo una giornata di studio, perché un vigliacco ha deciso di usarlo come sacco da box? Possiamo aver paura di far uscire i nostri figli di casa?», si chiede il papà della vittima. «Venerdì è successo a mio figlio, e devo ringraziare il cielo che le conseguenze non siano state ancora più drammatiche, ma domani potrebbe succedere a chiunque» le sue parole, riportate anche in un post su facebook con cui, il giorno dopo, ha voluto raccontare a tutti dell’aggressione. Episodio per cui ieri pomeriggio ha formalizzato la denuncia contro ignoti al Commissariato di Bitonto.

«Sabato mattina, Francesco non riusciva neanche a stare in piedi. Ho pensato prima alla sua salute», la giustificazione fornita dal genitore anche al sindaco Francesco Paolo Ricci che, sui social, sabato scorso aveva invitato a denunciare l’accaduto, sottolineando come lo stesso non fosse stato denunciato.

«Risulta – si legge infatti nel post del primo cittadino - soltanto un intervento per un altro litigio tra minori, conosciuti tra loro, che si sono provocati alcuni graffi in viso, nell’indifferenza generale dei loro compagni. Ora direte che la colpa è mia o delle forze dell’ordine. Ma il problema vero è che non sappiamo più comportarci come esseri umani dotati di intelletto. Non si può solo reprimere un eventuale reato, militarizzare una città, se non c’è una buona dose di cultura del saper vivere civile. Bisogna collaborare tutti».

E sabato sera Polizia di Stato e Locale sono state impegnate in un servizio di ordine pubblico straordinario, disposto dal prefetto e dal questore di Bari, per garantire sicurezza in particolare nelle zone del centro storico.

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