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Bari, poker in attacco: Longo alza l’asticella

 
davide lattanzi

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davide lattanzi

Bari, poker in attacco: Longo alza l’asticella

Quattro punte e due trequartisti per poter cambiare modulo

Mercoledì 05 Febbraio 2025, 13:16

Soluzioni, qualità, impatto offensivo. Ecco le caratteristiche che il Bari ha pescato nella campagna trasferimenti invernale. Un mercato di riparazione che, sulla carta, pone a pieno titolo i biancorossi nella lotta per un piazzamento di rilievo nei playoff. Da un lato, infatti, non si può guardare oltre dato il divario scavato dalle prime tre (Sassuolo, Pisa e Spezia) con il resto della compagnia, così come dall’altro sembra davvero riduttivo parlare di salvezza: un termine che proprio non dovrebbe appartenere al vocabolario di una delle compagini (storia alla mano) più blasonate della cadetteria. Puntare agli spareggi promozione, dunque, ora è davvero il minimo sindacale, magari guardando ai primi vagoni della carovana che condurrà la prestigiosa coda della stagione, senza accontentarsi di entrare con il fiatone sul treno in corsa.

Moreno Longo, con l’arrivo di Bonfanti (dal Pisa), Gaston Pereiro (dal Genoa) e Maggiore (dalla Salernitana), avrà l’opportunità di variare assetto e uomini soprattutto a centrocampo e in attacco, ovvero i due reparti che andavano potenziati. Due, però, le sottolineature. Manca all’appello un difensore in più. La cessione di Matino al Cittadella (Sgarbi alla Juve Stabia, Sibilli alla Sampdoria e Manzari alla Carrarese le altre partenze) non è stata numericamente rimpiazzata: in un reparto che patisce qualche acciacco di Simic (la diagnosi parla di «lesione al retto femorale della coscia destra, prognosi di 20 giorni salvo complicazioni») e Vicari, nonché l’età non più verdissima di Pucino, sarebbe stato opportuno un ulteriore innesto, magari con vista sul futuro. Quindi, la vicenda Dorval: al di là di accordi saltati o solo rinviati, era davvero evitabile l’ennesimo balletto con il Napoli, utile solo a ricordare la piaga della multiproprietà ad una piazza pericolosamente disillusa su tutta la linea. Ecco, invece, i quattro volti che Longo potrà dare d’ora in poi ai Galletti.

3-5-1-1 La versione forse più prudente, ma anche quella che ha garantito il più saldo equilibrio fin qui. L’arrivo di Maggiore conferirà al centrocampo un contributo di tecnica, sapienza tattica, personalità. Il 26enne ligure potrà agire da mezzala «di costruzione» al fianco di Maita e Benali, ma anche da regista puro o persino da incursore deputato a raccordare l’attacco. In tal modo, Lella diventerebbe un’alternativa utile in tutte le situazioni, potendo garantire quelle rotazioni che alla seconda linea finora sono mancate. Falletti e Gaston Pereiro darebbero vita ad una staffetta tutta uruguaiana sulla trequarti, mentre in attacco Lasagna, Bonfanti, Favilli e Novakovich (che si rivedrà verso fine mese) sarebbero addirittura in quattro per un solo posto.

3-5-2 Proprio il poker di punte pure, suggerisce una virata magari più frequente al modulo con due attaccanti di ruolo, in un gioco delle coppie che vede tutti compatibili grazie al mix di fisicità (Novakovic e Favilli), capacità di aggredire la profondità (Lasagna), furbizia in area di rigore (Bonfanti) assicurato da una prima linea ora finalmente assortita. Con Maggiore, il centrocampo guadagnerebbe quell’intraprendenza e visione nella giocata «illuminante» che magari rientra meno nelle corde di Maita, Benali e Lella. I sacrificati sarebbero i due fantasisti (Falletti e Pereiro) che diverrebbero una variabile da sfruttare in corsa.

3-4-2-1 L’idea originaria di Longo, poi spesso accantonata per il rendimento non all’altezza delle aspettative di Falletti e Sibilli da un lato e forse per l’uomo in meno in mediana dall’altro. Ma ora il discorso si può riprendere. Gaston Pereiro l’ago della bilancia: il 29enne sudamericano cede qualcosa sul piano della corsa, ma dovrebbe portare fantasia, imprevedibilità e soluzioni balistiche. Chissà che magari non abbia anche il potere di «svegliare» del tutto il connazionale Falletti: se il tandem funzionerà, potrà anche essere proposto fin dall’avvio. A tal proposito, data l’emergenza a centrocampo (squalificati Maita e Benali), il 3-4-2-1 potrebbe già essere un’idea per la trasferta di sabato con la Juve Stabia, magari con Bellomo in avvio al fianco di Falletti e Gaston Pereiro (bisognoso di affinare la sua condizione) per una porzione di match.

3-4-1-2 Il modulo più offensivo, ma anche il più intrigante. La carta da considerare attentamente per forzare le sfide da vincere a tutti i costi. Si riproporrebbe la staffetta tra Falletti e Pereiro: uno dei due sarebbe deputato a suggerire per un tandem di punte da scegliere tra Lasagna, Bonfanti, Favilli e Novakovich. Possibile che un Bari così disegnato conceda qualcosa, eppure guadagnerebbe senza dubbio impatto davanti abbinando la tecnica di un fantasista alla presenza di dei due attaccanti puri. Difficile (ma non impossibile), magari, immaginare Maggiore a centrocampo fin dall’avvio con tale disposizione che richiederebbe due mediani di estremo dinamismo e resistenza.

La gamma di opportunità, in definitiva, appare decisamente più vasta. Toccherà a Longo adesso trasformare il «sogno playoff» in «normalità». E magari risvegliare l’entusiasmo di un popolo che vorrebbe tanto sognare abbandonando quei retropensieri puntualmente riproposti da quel «pasticcio» societario chiamato multiproprietà.

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