BARI - Giacomo Olivieri parlerà, e lo farà in presenza tornando a Bari a quasi un anno esatto dall’arresto nel blitz Codice Interno del 26 febbraio 2024. Il calendario del processo in abbreviato davanti al gup Giuseppe De Salvatore è cambiato di nuovo, ed ha previsto che l’ex consigliere regionale ritenuto il perno dei rapporti tra politica e clan baresi verrà interrogato mercoledì 12.
Olivieri (difeso dagli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta) proverà a spiegare la sua versione dei fatti, sui voti che (lo ha ammesso) ha comprato nel 2019 per ottenere l’elezione al Consiglio comunale di Bari della moglie Maria Carmen Lorusso. Secondo la Dda di Bari (con i pm Fabio Buquicchio e Marco D’Agostino) Olivieri ha dato denaro e fatto o promesso favori a persone incensurate ma chiaramente riconducibili ai clan dei quartieri Japigia e San Paolo. Olivieri sostiene invece di essersi rivolto a persone che conosceva in virtù di precedenti rapporti, non per la loro riconducibilità alle organizzazioni mafiose. Tesi, questa, già esposta a maggio in un interrogatorio davanti al procuratore Roberto Rossi e agli altri pm e già bollata come inverosimile da chi indaga: per Olivieri la Procura ha chiesto la condanna a 10 anni senza la concessione delle attenuanti generiche proprio in virtù «del ruolo di primo piano» svolto nella vicenda con il «reperimento di voti mafiosi in tre diversi clan»...