Sabato 06 Settembre 2025 | 08:59

Dramma di inizio anno a Bari, neonato trovato morto nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista. Aperta inchiesta per abbandono di minore. Sequestrata la culla

 
Marisa Ingrosso e Davide Lattanzi

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Marisa Ingrosso e Davide Lattanzi

Dramma di inizio anno a Bari, neonato trovato morto nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista

Secondo quanto riferisce il parroco alla Gazzetta, il piccolo potrebbe essere stato portato in parrocchia già senza vita, forse lasciato alla fine di una messa funebre celebrata questa mattina

Giovedì 02 Gennaio 2025, 10:51

17:55

BARI - Un neonato è stato trovato morto nella «culla della vita» di Bari. Il corpicino è stato scoperto per puro caso, questa mattina, dal titolare delle pompe funebri Roberto Savarese, che era nella chiesa della Parrocchia di San Giovanni Battista, a Poggiofranco, per una messa funebre, e ha voluto mostrare la culla termica a un suo collaboratore.

La porta era aperta, e anche questo non ha fatto scattare l'allarme del dispositivo, collegato direttamente al cellulare del parroco, Don Antonio Ruccia. Il piccolino, forse un maschietto, aveva la pelle bianca. Era vestito e avvolto in una copertina celeste. Dalle prime informazioni sembra che potrebbe avere circa un mese di vita.

La mamma, il papà o entrambi, hanno voluto dargli la possibilità di crescere, di vivere, ma qualcosa è andato storto. Forse un malore, ma l'eventualità sarà certamente acclarata con l'autopsia, o forse la culla termica non ha funzionato. Stando alla testimonianza del personale del 118, dentro alla stanzetta l'aria era fredda. «Il climatizzatore è acceso, ma l'aria esce fredda e la culla è spenta», hanno riferito. Sul posto il Procuratore aggiunto Ciro Angelillis e il medico legale Biagio Solarino.

Il parroco, che in questo momento non si trova in Puglia, ma a Roma, racconta alla Gazzetta che il piccolo non ha mai dato segni di vita, e potrebbe essere stato portato lì anche durante la stessa messa delle 9.30. L'allarme del sensore di movimento non è mai suonato: un'altra ipotesi potrebbe quindi essere che il piccolo sia stato portato lì già senza vita.

(video Donato Fasano)

La tragica coincidenza sta anche nel fatto che nell'edizione di oggi della Gazzetta del Mezzogiorno è stata raccontata, a un anno di distanza, la storia della piccola Maria Grazia, che il 23 dicembre 2023 fu lasciata nella stessa Chiesa di San Giovanni Battista, nella stessa culla termica, dotata di sensore che, al movimento, aveva allertato il cellulare di Don Ruccia.

Quello di oggi, 2 gennaio, è almeno il terzo episodio in pochi anni (nel 2020 era stato trovato un altro piccolo, Luigi). Le sorti dei primi due bimbi sono state, però, più fortunate: in buone condizioni di salute furono entrambi portati nel reparto di Neonatologia del Policlinico. Ora bisognerà capire, invece, come sia andata la vicenda di questo piccolino.

APERTA UN'INCHIESTA PER ABBANDONO DI MINORE

La Procura di Bari ha aperto una inchiesta per fare chiarezza sul ritrovamento del corpo senza vita del neonato. L’ipotesi di reato è abbandono di minore con l’aggravante della conseguente morte. Il fascicolo è al momento aperto contro ignoti.
Le indagini dovranno accertare anche come mai il dispositivo utile ad accogliere i neonati non abbia funzionato. La culla, secondo quanto si apprende, funziona nel momento in cui viene sistemato al suo interno un peso e non se ci sono movimenti da registrare. Gli accertamenti investigativi degli agenti della squadra mobile della questura di Bari si avvalgono anche delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona e dei rilievi svolti dai colleghi della Scientifica.

SEQUESTRATA LA CULLA

È stata sottoposta a sequestro la culla termica in cui, questa mattina, è stato trovato il corpo senza vita di un neonato di sesso maschile nato circa un mese fa, che si trova accanto alla chiesa di san Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco a Bari. Il provvedimento disposto dalla Procura consentirà di svolgere accertamenti sul corretto funzionamento del sistema di allarme collegato alla culla: se infatti un peso viene inserito al suo interno, in automatico scattano la ventilazione e la chiamata al cellulare del parroco, don Antonio Ruccia. Il sacerdote, che si trova a Roma, ha riferito di non aver ricevuto chiamate di allarme e che il suo telefonino non ha squillato.

Le indagini della squadra mobile della questura barese dovranno ricostruire quanto accaduto cerando di definire cosa non ha funzionato nel sistema di soccorso. La Procura di Bari, che ha aperto una inchiesta contro ignoti per abbandono di minore con l’aggravante della conseguente morte, ha disposto l'autopsia ma non ha ancora conferito l’incarico al professor Biagio Solarino, dell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Gli esami autoptici, che saranno svolti nei prossimi giorni, potranno chiarire cause e tempo del decesso. Al momento emerge che non ci sono chiari ed evidenti segni di violenza sul corpo del bambino. Nella culla non sono stati trovati né biglietti né effetti personali del piccolo

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