GRAVINA - È il primo ponte pedonale autoportante e interamente stampato in 3D in Italia ed è stato appena presentato a Gravina in Puglia. Non è un caso che sia stato chiamato «Da Vinci’s bridge», omaggiando con una struttura di nuova concezione il potenziale innovativo di Leonardo, e a progettarlo e realizzarlo è stato il Politecnico di Bari.
Dopo oltre un anno di ricerche e sperimentazioni, il risultato della collaborazione multidisciplinare tra il Dipartimento ArCoD del Politecnico di Bari e aziende leader nei settori della stampa 3D e della lavorazione della pietra, rappresenta un significativo passo in avanti nel campo delle costruzioni ecosostenibili e nell’utilizzo di materiali innovativi derivati da scarti di lavorazione.
«Grazie alla stampa 3D di grandi dimensioni abbinata alla rilettura della disciplina stereotomica e all’uso di materiali eco-compatibili, possiamo ripensare il mondo delle costruzioni in maniera radicale ed ecologica» spiega il prof. Giuseppe Fallacara del Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design del Politecnico di Bari che ne ha firmato la progettazione.
Il «Da Vinci’s bridge» rappresenta uno dei risultati più rilevanti finora raggiunti, collocando il Politecnico di Bari tra le poche università al mondo attive nel campo della stampa 3D applicata all’architettura. Il progetto, ideato dal prof. Fallacara, si ispira e omaggia il disegno di Leonardo da Vinci di un ponte che avrebbe collegato il quartiere Pera (oggi Galata di Beyoğlu) con Costantinopoli (odierna Istanbul) attraverso il Corno d’Oro. Sebbene il ponte originale fosse stato concepito in dimensioni monumentali, il prototipo realizzato, pensato come ponte pedonale, ha una luce di circa sette metri e rielabora la visione leonardesca adattandola alle esigenze della sperimentazione contemporanea.
Un aspetto distintivo del progetto è l’uso di un materiale altamente innovativo ed ecosostenibile: una malta a basso impatto ambientale composta da polveri lapidee di scarto e di difficile smaltimento (è un esempio virtuoso di economia circolare) e un legante a base di geo-calce.
Il «Da Vinci’s bridge» rappresenta un punto di partenza per ulteriori sviluppi: i prossimi passi includono la valutazione delle proprietà meccaniche dei materiali utilizzati e il perfezionamento del processo di stampa. Questi risultati potrebbero aprire la strada a nuove applicazioni nel settore architettonico, promuovendo una visione più sostenibile e tecnologicamente avanzata, coniugando l’antica disciplina della stereotomia (conoscenze geometriche combinate a tecniche di taglio per l’assemblaggio dei conci in strutture complesse) e delle costruzioni archivoltate alla stampa 3D di grandi dimensioni.
Il prototipo, che non ha eguali in Italia, è stato inaugurato poco prima di natale nell’azienda Gurrado Marmi a Gravina di Puglia. All’ottimizzazione del modello per la fabbricazione e dei materiali hanno contribuito gli architetti Ilaria Cavaliere, Angelo Vito Graziano, Francesco Ciriello e l’ing. Claudio Gallo del Politecnico di Bari e del FabLab Poliba.
L'inaugurazione ufficiale avverrà il 7 gennaio 2025 presso la sede della Gurrado Marmi, sita in via Liguria 45 a Gravina in Puglia.