BARI - Una riapertura che sa di tradizione e innovazione. Sabato si inaugura l'ex pub Demetra, che nel frattempo ha cambiato nome in Cerere.
Un locale storico il Demetra, aperto nel 1997 nel quartiere Picone e chiuso la scorsa primavera dopo 27 anni per la decisione dell'allora proprietario di non dover continuamente intervenire a sedare liti e risse.
Oggi quello stesso locale rinasce a nuova vita con un altro gestore, Gennaro Furente, e una filosofia che sposa appieno le limitazioni alla movida molesta che tanto stanno facendo discutere la città.
«Con Cerere il nostro obiettivo è conservare l'identità della storia di Demetra, ma con un nuovo progetto che possa abbracciare più target di età: diciamo dal 15 ai 150 anni», spiega ridendo Furente.
E per l'inaugurazione i lavori fervono, nel locale è un gran via vai di operai e materiali. Il bancone è pronto, si stanno curando gli ultimi dettagli.
«Che ci poniamo in continuità ma innovando lo si capisce anche dal nome che abbiamo scelto – spiega il titolare -. Demetra aveva una sua identità forte, così abbiamo deciso di passare dalla divinità greca alla latina: Cerere».
E nel nuovo locale due sono le attenzioni sulle quali il gestore sarà intransigente: «Non permetterò che i clienti ledano in qualche modo il diritto ai residenti del palazzo che ci ospita, o gli altri vicini, di dormire e soprattutto le regole di buon vivere dell'Umbertino saranno la mia Bibbia. Non voglio che Cerere sia un nome fatto periodicamente come segnalazione alle Forze dell'ordine. E' anche mio interesse che questo non avvenga, questo tipo di pubblicità non è buona e non la voglio».
Per l'inaugurazione di sabato saranno due i gruppi musicali che si alterneranno a partire dalle 20.30 subito dopo il taglio del nastro: i Fourzone Company di Carbonara con un repertorio di soul e R&B e un giovane rapper barese Slader Hope con altri cantanti dello stesso genere.
«Come dicevo Demetra sarà un luogo di incontro tra generazioni. Ci poniamo come punto di aggregazione e contemporaneamente presidio per far vivere in positivo il quartiere. Sarà il nostro valore aggiunto. Ci tengo molto a questo progetto – conclude Furente -, inauguro Cerere nel nome di mio padre che è venuto a mancare pochi mesi fa e che mi ha sempre sostenuto nelle mie scelte e con la responsabilità di garantire reddito a quattro famiglie, la mia e quella dei miei collaboratori. Per questo è così importante per me che Cerere sia una impresa fondata sui valori più forti della coesione sociale».