Domenica 07 Settembre 2025 | 07:42

A Bari turisti e baresi assaltano le spiagge. E la Città vecchia aperta per ferie

 
A Bari turisti e baresi assaltano le spiagge. E la Città vecchia aperta per ferie

Ombrelloni piantati già di primo mattino. E di fronte alla cattedrale sembra che i gruppi si diano il cambio tra una visita guidata e una bottiglietta d'acqua

Lunedì 29 Luglio 2024, 13:31

14:34

BARI - Le temperature nuovamente in salita (anche se quando sono realmente scese, difficile dirlo), un luglio che volge al termine, una città che non chiude per ferie, tra turisti ed impegno sociale.

Ieri andando in giro per Bari si poteva toccare con mano le diverse dimensioni di una città dove si intrecciano lingue e storie. La città vecchia invasa di turisti, Pane e Pomodoro dove era difficile trovare uno spazio anche solo per stendere un telo mare, il ricordo delle vittime della strage di via Niccolò dell'arca.

«Siamo arrivati stamattina che non erano neanche le 9 - racconta una famiglia in spiaggia con al seguito più borse frigo che figli -. Solo così siamo riusciti a sistemarci vicino alla riva. Si sta più freschi».

A Bari vecchia invece tutti a far shopping attorno alle signore che producono orecchiette. «Pasta, wonderful food» esclama una coppia e gli occhi brillano di felicità mentre riempiono la borsa.

Impossibile trovare un tavolino libero per un aperitivo. Di fronte alla cattedrale sembra che i gruppi si diano il cambio tra una visita guidata e una bottiglietta d'acqua. Il caldo si fa sentire.

LA COMMEMORAZIONE Ma ieri è stata anche la giornata della memoria per la strage di via Niccolò dell'Arca. Ottantuno anni fa, il 28 luglio 1943, in venti tra studenti, insegnanti e lavoratori rimasero sul selciato, uccisi dalle forze armate fasciste e alcuni militanti. Stavano manifestando per reclamare la liberazione dei prigionieri politici l'indomani della caduta di Benito Mussolini.

Il comune ha tributato gli onori con la deposizione di due corone di alloro presso il toponimo via Caduti 28 luglio (nei pressi della Chiesa di San Sabino) e al cimitero monumentale.

«Noi oggi non siamo qui solo per commemorare, ma per onorare la memoria come atto di pace – ha spiegato l'assessore alla Cultura Ines Pierucci -. Un augurio di pace oggi più che mai necessario. E' indispensabile che le nuove generazioni siano consapevoli del loro futuro attraverso quello che è stato il sacrificio di chi le ha precedute. Quella di via Niccolò dell'Arca è una storia tragica della nostra città, che si è resa protagonista alla fine del periodo fascista». 

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