BARI - L’allarme lanciato da bagnanti e residenti era scattato nei giorni scorsi. «Il mare non ha più lo stesso colore. L’acqua è torbida. Dobbiamo preoccuparci?» il mantra ripetuto sui social da semplici cittadini ma anche dal comitato di zona. Pronti a interpellare il Comune e a chiedere risposte immediate. Ma la prima risposta è già arrivata venerdì con le recinzioni che hanno fatto capolino sull’arenile inibendone alcuni tratti. Non senza la delusione dei bagnanti.
Scoppia la polemica sulle spiagge del waterfront di San Girolamo dove operai e attrezzature sono tornati in fretta e furia per risistemare l’area e assicurare un’acqua più cristallina. Tutta colpa delle operazioni di ripascimento che si sono svolte nelle scorse settimane prima dell’avvio della stagione estiva. Da questi parti è stato segnalato che a ridosso della riva è stata versata un’enorme mole di brecciolino, sul quale poi deve essere posizionata la sabbia. Ma il pietrisco, complice anche il vento dei giorni scorsi, è finito in mare.
«Durante i lavori di ripascimento della spiaggia - spiega l’assessore comunale alle Opere Pubbliche Nicola Mele - la ditta incaricata nel mettere la ghiaia non ha utilizzato le panne anti-torbidità. Stanno provvedendo in questi giorni e crediamo che per l’inizio della settimana l’operazione dovrebbe terminare». Si tratterebbe in pratica di salsicciotti galleggianti giù noti alle cronache cittadine. Sono le stesse tecniche, per intenderci, che una quindici anni fa furono sperimentate per contenere, ma con scarsi risultati, i liquami di Pane e Pomodoro che puntualmente invadono l’acqua a ogni pioggia torrenziale per l’apertura delle paratie della vicina condotta Matteotti. Ma a San Girolamo, fortunatamente, non è questo il problema, ma si tratta solo di brecciolino e di polvere finiti in mare cambiandone la colorazione. E così questi cantieri temporanei con recinzioni sono comparsi da circa 48 ore sul lato più a nord del lungomare, verso il quartiere Fesca nella parte che porta al Lido Massimo, suscitando non pochi interrogativi e perplessità tra gli abituali frequentatori della spiaggia, gli stessi che sui social sostengono che «il waterfront è stato progettato senza tener conto degli studi meteo-marini e delle correnti».
E lo stato delle spiagge e della manutenzione del lungomare pedonale sarà presto portato anche all’attenzione del Municipio III. «Non è per fare polemica politica, ma oggettivamente qui registriamo sempre problemi. Nelle scorse settimane durante i lavori di ripascimento e tra le ruspe abbiamo visto accedere anche i bagnanti» spiega il neo consigliere municipale di Fratelli d’Italia, nonché residente del quartiere, Peppino Milella. «La stagione è iniziata - aggiunge - ma ancora con alcuni servizi che mancano. Sul lato della spiaggia verso il Lido Adria mancano i servizi igienici per i bagnanti. Sul lato nord, verso Fesca, i bagni chimici sono stati messi ma sono rimasti ingabbiati dalle recinzioni del cantiere». Il consigliere municipale chiede anche più controlli sulla raccolta differenziata - «sulla spiaggia non ci sono contenitori dedicati» - e contro la presenza di fornacelle e di spettacoli pirotecnici che ogni sera caratterizzano questo tratto di costa. Un fenomeno non nuovo e già denunciato a inizio stagione dai residenti per la presenza di troppi bivacchi e per alcune intemperanze. Non da meno il tema viabilità con le strade che in questo periodo dell’anno vanno letteralmente in tilt per la presenza di moltissime auto dei bagnanti, spesso parcheggiate anche in divieto di sosta. Da anni si parlava dell’allestimento di un possibile parcheggio di scambio nei pressi della Fiera del Levante dando la possibilità ai bagnanti di raggiungere la spiaggia a bordo di bus navetta dedicati evitando così di invadere il quartiere con le auto e il traffico.