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Pane e Pomodoro, a Bari pregiudicato fermato tra i bagnanti con un coltellaccio da cucina

 
Luca Natile

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Luca Natile

Pane e Pomodoro, a Bari pregiudicato fermato tra i bagnanti con un coltellaccio da cucina

Giovani con delle bici elettriche in spiaggia: allontanati dalla polizia locale

Domenica 21 Luglio 2024, 13:14

BARI - Cose da mettere nella borsa da mare: un telo, un cappellino da baseball e un grosso coltello da cucina. E’ esattamente quello che gli agenti in borghese della Polizia locale, infiltrati tra i bagnanti di Pane e Pomodoro hanno trovato nello zaino di un losco figuro, originario della provincia di Napoli, che ha attirato la loro attenzione mentre si aggirava tra i teli da mare e gli ombrelloni di Pane e Pomodoro.

Il suo atteggiamento li ha subito insospettiti. Si guardavano intorno osservando con attenzione la gente che si allontanava dai teli per entrare in acqua lasciando le proprie cose incustodite. Quello strano tipo si manteneva a distanza di sicurezza, tornando ripetutamente sui suoi passi, vicino alla pinetina e riavvicinandosi al bagnasciuga.

Non si è accorto di essere osservato e all’ennesima stranezza gli agenti lo hanno fermato. Dal suo zaino è saltato fuori il coltellaccio, un’arma impropria. Non ha saputo giustificare la presenza della grossa lama nello zaino.

Dietro le quinte dell’ondata di piccoli furti, scippi e borseggi in particolare ai danni di turisti stranieri potrebbe esserci la regia di un racket della ricettazione. L’uomo con il coltello e il telo da mare nella borsa potrebbe appartenere a quella categoria di piccoli malfattori precettati, arruolati e messi nel giro dei furti e del riciclaggio, del reimpiego illecito, del mercato nero.

Gente priva di una autonoma capacità di piazzare il bottino raccolto rubando le borse dei bagnanti e che si accontentano di racimolare qualche spicciolo lavorando su commissione di un ricettatore.

L’ipotesi che dietro il fenomeno dei furti in spiaggia vi sia una regia e un canale attraverso il quale i pezzi più pregiati finiscono subito nel giro della ricettazione, ha cominciato a farsi avanti dopo la raffica di furti e borseggi delle ultime settimane.

E poi si aggirano e proliferano nelle aree pedonali tra Pane e Pomodoro e Torre Quetta i ragazzi della «paranza» di Bari Vecchia, di Japigia e Madonella, sulle loro bici elettriche nuovo status symbol della meglio gioventù di camorra. I vigili ne hanno fermati alcuni, invitandoli ad allontanarsi dalle arre riservate ai bagnanti e non circolare se non in strada.

Bazzica il lungomare e il lido più popolare di Bari questa paranza dei ragazzi, autentici scarafaggi. Nel mondo dei cartoni animati la saga dei tre «Maledetti Scarafaggi», neri, e dispettosi, sopravvive ormai da decenni. Da «Gomorra» (la serie) in poi, quello dello «scarafaggio» è il classico abbigliamento da cattivo: maglia e pantaloni neri aderenti, berrettino con visiera rigida «a becco» calato sulla fronte, scarpe da ginnastica nere con para alta bianca o d’estate infradito. Capelli a spazzola con doppio taglio. Per completare il look da rapper neomelodico il tatuaggio in codice segreto.

Coltivano il mito degli eroi negativi, della «storia sacra del male» e stanno facendo il loro apprendistato, muovendosi con dosi di droga nascosta sotto il sellino o nei piccoli spazi sulle ebike da smerciare.

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