CONVERSANO - Inaccessibile per caduta di blocchi di pietra. Transenne lungo il perimetro della torre poligonale del castello degli Acquaviva d’Aragona che nei giorni scorsi è stata interessata da alcuni cedimenti. Per fare in modo che nessuno si avvicini, sono stati sistemati i «cavalletti», una prima protezione in caso di eventuali altre «piogge» di materiali. Alzando lo sguardo, si riesce a scorgere una porzione nuda di pietre incastrate, che potrebbero staccarsi. Dal Comune fanno sapere che sono previsti lavori di consolidamento.
«Le transenne sono state disposte - ha spiegato l’assessore comunale al Patrimonio Roberto Berardi, interrogato in consiglio comunale da Angela Borrelli e Gianvito Matarrese, del Pd - a seguito della caduta, sull’area pedonale, delle pietre dalla parte superiore della torre. Si è subito proceduto con la messa in sicurezza dell’area per evitare situazioni di pericolo. Sono seguiti i sopralluoghi dei tecnici con i quali è stata concordata l’apposizione della rete in fibra, in attesa dell’intervento di restauro, prossimo all’affidamento, che consentirà l’inserimento della torre di difesa del Castello nel circuito del polo museale, rendendola visitabile». Informata la Soprintendenza ai Beni Culturali cui compete l’attività di tutela del patrimonio storico-architettonico e dei beni tutelati.
La torre di difesa del maniero conversanese è datata XV secolo. Appena 2 anni fa è stata acquisita al patrimonio pubblico.
«Si tratta di una torre massiccia edificata a difesa dell’angolo a sud est del castello – riporta lo studio del Dipartimento Dicar del Politecnico di Bari, curato dal professore Paolo Perfido - negli ultimi anni del XV secolo quando la minaccia turca costringe gli aragonesi ad operare interventi di adeguamento sui castelli ormai divenuti obsoleti con l’avvento della povere da sparo». La torre è posta a difesa dell’accesso al castello, divenuto uno dei punti deboli dell’intera struttura. I rilievi eseguiti nel 2010 grazie ad una convenzione tra il Comune e il Poliba, ha permesso di eseguire uno studio approfondito sull’originario sistema di accesso all’edificio fortificato di cui si era persa memoria, a causa delle trasformazioni avvenute in epoche successive. Nello stesso tempo si sono fatti passi in avanti nella conoscenza della complessa struttura della torre poligonale che si sviluppa su tre distinti livelli, ognuno con le proprie direttrici di fuoco. «La torre è pensata come una macchina da guerra autonoma – riporta lo studio - con un accesso esterno e all’interno tutte le funzioni per consentire, ad una guarnigione sotto assedio, di sopravvivere anche per periodi relativamente lunghi». Acquisita nel 2022 al patrimonio comunale, la torre è stata più volte aperta al pubblico. Ora, a seguito dei crolli, la torre torna inaccessibile, mentre sono regolarmente accessibili tutti gli altri spazi del Castello e del Polo museale.