BARI - Il gup Isabella Valenzi ha disposto il rinvio a giudizio del direttore generale dell'Asset, Elio Sannicandro, e di altre altre 10 persone fisiche accusate a vario titolo di corruzione e turbativa d’asta. L'inchiesta della Procura di Bari che ipotizza il pagamento di tangenti a fronte dell’assegnazione di appalti per lavori finanziati con le risorse del dissesto idrogeologico.
Per questo motivo il 6 novembre erano state disposte una serie di misure cautelari, tra cui l'interdizione dai pubblici uffici di 12 mesi per Sannicandro in relazione al suo incarico di commissario delegato al dissesto (da cui si è dimesso), ma soprattutto l’arresto (carcere) dell'imprenditore lucerino Antonio Di Carlo e di sua figlia Carmelisa (quest'ultima finita ai domiciliari). Ieri il gip ha revocato l'interdizione a carico di Sannicandro, con il parere positivo della Procura.
Il processo comincerà il 1° ottobre. Un indagato, il funzionario regionale Roberto Polieri, ha invece chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato che comincerà il 26 novembre.