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Accusato di molestie ad una carabiniera, ma «erano solo complimenti», archiviato il caso nel Barese

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Accusato di molestie ad una carabiniera, ma «erano solo complimenti», archiviato il caso nel Barese

Dopo tre anni si chiude per «insussistenza del fatto» la storia di un maresciallo di Toritto

Martedì 02 Luglio 2024, 13:16

BARI - Era stato accusato di ingiuria e poi di molestia ai danni di una collega per alcune frasi, complimenti, detti alla donna in caserma. Ora, tre anni dopo la vicenda, per il militare, all’epoca in servizio nella stazione dei carabinieri di Toritto, è arrivato il decreto di archiviazione. Secondo la Procura e il Tribunale «i fatti non sussistono».

Protagonista del caso un 52enne di Grumo, maresciallo dei carabinieri. L’uomo era stato rinviato a giudizio per il grave reato militare di ingiuria aggravata a danno di subordinata dinanzi al Tribunale Militare penale di Napoli, competente per tutto il sud Italia.

In particolare, era accusato dalla Procura Militare di aver adoperato espressioni offensive del decoro, pudore e onore di una giovane carabiniera in servizio nel medesimo reparto, che tra l’altro mai ha sporto alcuna denuncia contro il proprio superiore. Al termine del processo il Tribunale militare, accogliendo la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Antonio La Scala, dichiarava il proprio difetto di giurisdizione, trasmettendo gli atti alla Procura ordinaria di Bari, ritenendo non ravvisabile gli estremi dell’ingiuria militare ma tutt’al più della molestia, dalla quale si differenzia per gli effetti psichici che produce sulla vittima.

Nessuna delle espressioni che sarebbero state attribuite al maresciallo - affermava il giudice militare - possiedono le caratteristiche tipiche della condotta ingiuriosa. A Bari le indagini sulle presunte molestie sono state coordinate direttamente dal procuratore Roberto Rossi che, dopo aver svolto ulteriori accertamenti, compreso il racconto della presunta vittima, ha chiesto l’archiviazione per insussistenza del fatto. Le frasi sotto accusa erano «complimenti», apprezzamenti poi ritenuti innocui.

La stessa carabiniera, sentita già nel procedimento dinanzi ai magistrati militari e poi di nuovo dai pm ordinari, ha confermato di non aver voluto denunciare per non essersi «sentita offesa», spiegando di aver semplicemente riferito ai suoi superiori di aver ricevuto apprezzamenti a volte fastidiosi dal maresciallo e loro poi hanno ritenuto di avviare il procedimento.

La Procura ha ritenuto quindi «l’infondatezza della notizia di reato in quanto gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non appaiono idonei a sostenere concretamente l’accusa in giudizio». Qualche settimana dopo la richiesta di archiviazione, il gip del Tribunale di Bari Giuseppe Battista l’ha accolto ponendo fine definitivamente a vicenda.

«Si chiude così dopo tre anni – commenta il difensore, l’avvocato Antonio La Scala - la vicenda che ha visto il maresciallo subire conseguenze negative sotto il profilo dell’immagine, della carriera, bloccata da tre anni, e dell’onore senza aver commesso alcun reato, così come accertato dalle diverse autorità giudiziarie, attivate nonostante la presunta vittima non abbia mai fatto alcuna denuncia nei confronti del medesimo sottufficiale». 

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