BARI - Le nuvole del pomeriggio sono arrivate quasi a dire: «Basta mare ora andate a votare», ma i più hanno preferito non dar retta alla coscienza civica e restare al mare. D'altro canto il caldo afoso di domenica permetteva solo due possibilità: o andare in spiaggia, sperando di rinfrescarsi un po', o chiudersi in casa con il condizionatore.
«Siamo francesi, quando fa caldo a Parigi è veramente dura. Almeno qui c'è il mare», spiega una coppia di turisti mentre stende i teli mare a Pane e Pomodoro. La spiaggia cittadina ieri era letteralmente un tappeto di persone. Italiani, stranieri tutti al mare appassionatamente. Tanta gente anche a Torre Quetta anche se la mancanza di pontili per entrare in acqua con facilità, rende la gestione di una giornata al mare un po' più complessa.
Ma siete andati a votare? La domanda innesca lunghi scambi di opinioni sotto l'ombrellone. «Stamattina faceva troppo caldo – confessa una signora all'amica -, vedo se riesco ad andare stasera, quando sarà più fresco. Speriamo di non trovare troppa gente». «Troppe persone? - ribatte la vicina di asciugamano -, ma non leggi che c'è una affluenza bassa? Al massimo ti troverai a perdere dieci minuti».
La gara elettorale ieri si è giocata più lungo la costa che nei seggi, con una sfida tra il dovere civico del voto e il desiderio di refrigerio di una giornata al mare. E la mattina è sicuro che il mare ha vinto senza neanche dover arrivare al ballottaggio.
E mentre il risultato politico era la discussione più animata sotto gli ombrelloni, anche da parte di chi ancora non aveva votato, tra i vicoli della città vecchia gruppi di turisti sventolavano ventagli e cercavano l'ombra sotto gli ombrelloni dei bar. «Bellissima città – spiegano una comitiva di tedeschi -. Era da tempo che volevamo venire a Bari e sì è superiore alle aspettative. Il cibo poi, meraviglioso. Focaccia, burrata, sembra il paradiso dei golosi».
Lungo la statale verso sud qualche piccola coda dovuta ai cantieri in corso ha rallentato la marcia di quanti hanno scelto di sciamare verso Rosa Marina o ancora più giù. «I ragazzi hanno finito la scuola, saremmo anche potuti partire venerdì, ma il figlio più grande è voluto rimanere sabato a casa – sottolinea una famiglia mentre carica l'auto -. Ha appena compiuto 18 anni, è andato a votare per la prima volta. Sono giorni che si informa sui programmi dei candidati sindaci... Non abbiamo voluto smorzare il suo entusiasmo».