Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla realizzazione di due grandi impianti eolico e agrivoltaico in Basilicata. Ed ha anche detto sì alla realizzazione di un impianto di distribuzione di gas naturale liquido nell’area portuale barese di Marisabella. Tutte le opere sono state approvate dal CdM su proposta della premier Giorgia Meloni.
A Bari la delibera che autorizza «lavori di realizzazione di un impianto di distribuzione di gas naturale liquido (GNL) per autotrazione alimentato da serbatoio criogenico di GNL» ha alle spalle una storia particolarmente controversa perché sia la Soprintendenza per la Città Metropolitana sia lo stesso Comune di Bari avevano espresso netto dissenso all’opera, di fatto bloccandola. Cosa è successo dunque in Consiglio dei Ministri? In materia di «dissenso tra amministrazioni dello stato emerse nel corso di conferenze di servizi», è stato deciso «su proposta» della premier «il superamento del dissenso» espresso da Soprintendenza e Comune di Bari. Il Governo insomma ha deciso a prescindere dalle posizioni contrarie delle amministrazioni locali. Decisione presa ai sensi dell’articolo 5-bis del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, «dove si rende necessario un bilanciamento degli interessi pubblici costituiti dalle finalità di conservazione del contesto ambientale e dall’esigenza di realizzare l’opera pubblica».
In Basilicata invece, sono stati autorizzati l’impianto eolico denominato «Santa Irene», e le opere di connessione, da realizzare a Melfi. Sempre «su proposta» di Meloni - riferisce una nota diffusa da Palazzo Chigi - è stato deliberato «il giudizio positivo di valutazione di impatto ambientale relativo al progetto di impianto agrivoltaico, denominato «Agrivoltaico Piani Gorgo Pezza Chiarella», comprensivo di opere di connessione, da realizzarsi sempre in Basilicata nel Comune di Oppido Lucano della potenza complessiva pari a 16.833,10 KW (15.600,00 KW in immissione)».