BARI - Gli accertamenti che la commissione di accesso prefettizia sta svolgendo sul Comune di Bari per accertare l’eventuale infiltrazione mafiosa e proporre così lo scioglimento dell’ente potrebbero non essere di breve durata. E travalicare dunque la data dell’8 e 9 giugno in cui è previsto il doppio turno elettorale con Europee e Comunali. È per questo che da giorni si fa strada, in ambienti politici vicini al centrodestra, l’ipotesi che il voto possa essere rinviato all’autunno.
L’ipotesi al momento non trova conferme, se non in termini puramente ipotetici. Tuttavia il problema esiste, e viene valutato dal Viminale in questi termini: l’eventuale scioglimento di un Comune capoluogo di regione (circostanza che dal 1991, quando è stato modificato il Tuel per inserire la norma antimafia, non si è mai verificata) sarebbe già piuttosto «pesante». Ancora di più se lo scioglimento fosse disposto a cavallo di una competizione elettorale: scatenerebbe inevitabili polemiche e si presterebbe a infinite strumentalizzazioni.
Da qui l’idea di «congelare» il turno elettorale fino alla finestra di ottobre, che darebbe tempo per completare gli accertamenti (la norma prevede tre mesi, prorogabili di altri tre). Tecnicamente, spiegano fonti del ministero dell’Interno, sarebbe fattibile. Praticamente, si tratterebbe di una decisione politica, da formalizzare in Consiglio dei ministri (nella forma del decreto legge) su proposta del ministro dell’Interno. Su questo però le bocche sono cucite: l’eventuale valutazione di merito - spiega una fonte - spetta solo al ministro Matteo Piantedosi.
La legge fissa una finestra ordinaria per...