BARI - Il piano Urban realizzato, la spiaggia di Pane e pomodoro riaperta, i parcheggi interrati e l’esperimento dei primi park&ride. Ma anche l’approdo delle crociere, il corteo di San Nicola inteso come evento e le missioni internazionali a New York, Londra e Mosca. Simeone - Simone per tutti - di Cagno Abbrescia saluta Bari e i baresi alla soglia degli ottanta anni, lasciando una firma indelebile sulla trasformazione del capoluogo. Bari, la sua città, per la quale non ha mai fatto mistero di provare un amore viscerale, profondo, quasi passionale.
Un sentimento così radicato da tradursi in un’attenzione maniacale per tutto ciò che riguardava la «sua» Bari. Non è un mistero che nei dieci anni in cui, con orgoglio e grande stile istituzionale, indossa la fascia tricolore, disponga di una ricetrasmittente nell’auto di servizio per comunicare con la polizia locale e il fidato comandante Nicola Marzulli, in modo da segnalare la necessità di intervenire ad horas per eventuali emergenze: il traffico in tilt, un tombino rotto, una situazione da risolvere. Un sindaco militante e operativo. Un esempio di efficienza ante litteram, di devozione per la città, di responsabilità verso i suoi concittadini.
Natale del 2000, l’apertura alla città di piazza del Ferrarese (e di Bari vecchia), completamente rimessa a nuovo, rappresenta lo spartiacque dell’esperienza amministrativa targata di Cagno Abbrescia. È la pietra d’inciampo del piano Urban, primo passo dell’avviata trasformazione di Bari, impegnata a scrollarsi faticosamente di dosso il fardello di scippolandia e della criminalità - e purtroppo la strada è ancora lunga - con l’intento è abbracciare una nuova dimensione, di entrare nel terzo millennio col piglio di una capitale del Mediterraneo.
È l’avvento della Bari da bere (tra pregi e difetti) che restituisce agli stessi cittadini, e non solo, la fruibilità della bellezza del borgo antico con le sue ricchezze culturali, storiche e architettoniche, attuale vanto di quella vocazione turistica la cui realizzazione a distanza di oltre vent’anni è ben evidente. Anche l’ascesa delle crociere (con la costruzione del terminal) è frutto dell’iniziativa del primo sindaco eletto direttamente dalla gente, al pari della riscoperta di Pane e Pomodoro, una sorta di luogo del cuore di Simeone - memorabili i suoi tuffi -, tanto da farne un elemento distintivo della sua amministrazione.
Attenzione alla città del futuro, ai cantieri, alle progettualità, senza disdegnare uno sguardo oltre confine, dalla Russia all’America, in nome dell’altrettanto amato San Nicola. La delegazione comunale sbarca prima a Mosca, accolta dall’allora patriarca ortodosso Kirill - con cui Di Cagno Abbrescia si dà del tu -, bramoso di ottenere la chiesa russa, poi vola a New York, ricevuta dal sindaco Bloomberg e dal patriarca Demetrios, dopo la geniale idea di donare 250mila dollari per la ricostruzione della chiesa di St. Nicholas, travolta dal crollo delle Torri gemelle.
Trasformazioni, visioni e amore per la città: è l’eredità di un grande sindaco, dalla quale la Bari del terzo millennio non potrà prescindere.