BARI - Arriva davanti al giudice il caso dell’incidente che la sera dell’11 dicembre 2022, sulla Statale 96 tra Modugno e Palo, costò la vita a tre giovanissimi amici. Il pm Manfredi Dini Ciaccia ha chiesto il rinvio a giudizio per il 30enne di Toritto che era alla guida della Mini Cooper One che, a 120 chilometri orari, su una strada dove il limite era 50 km/h, si schiantò con un bus turistico: troppo veloce - hanno accertato le indagini - e sorpassando le auto anche da destra fino all’impatto fatale con lo spigolo dell’autobus. Lì si sono infranti poco più di un anno fa i sogni di Sara Grimaldi, 19enne barese residente a Palo, Michele Traetta, 21enne di Bitonto residente a Toritto e Elisa Buonsante, 25enne di Triggiano residente a Mola.
Gli accertamenti si sono basati sui rilievi tecnici e sui filmati delle telecamere di videosorveglianza della stazione di servizio dove è avvenuto lo schianto mortale, che hanno immortalato il momento esatto dell’incidente, consentendo agli inquirenti di ricostruire la dinamica. Erano le 22.30. L’autista 65enne del bus turistico si stava immettendo sulla Statale uscendo dalla stazione di servizio. A bordo c’erano 50 persona di ritorno da una vacanza. All’improvviso sopraggiunse l’auto con a bordo il gruppetto di amici di ritorno da una serata a Bari con alla guida il 30enne oggi imputato. Non era ubriaco, ha accertato l’alcol test, ma stava spingendo un po’ troppo sull’acceleratore. La Mini Cooper One viaggiava a 120 km/h in un tratto con limite a 50. Non solo. La macchina avrebbe sorpassato da destra le altre auto che la precedevano sulla carreggiava che stavano rallentando proprio per consentire al bus di immettersi. A quel punto l’impatto tra l’auto e lo spigolo del bus e lo schianto su un muro in cemento ai margini della strada.
Più nel dettaglio «la Mini One, procedendo sulla corsia di sorpasso al km 116 sulla SS 96 con direzione di marcia Altamura, dopo che le autovetture che lo precedevano sulla medesima corsia stavano rallentando al fine di consentire l’immissione in sicurezza nella carreggiata del pullman, che proveniva da una stazione di servizio, per colpa consistita in negligenza e imprudenza - si legge nell’imputazione - (dapprima non essendosi accorto della presenza del pullman che aveva impegnato la corsia di marcia e poi avendo omesso di arrestare la propria corsa in presenza di un evidente situazione di pericolo), decideva improvvisamente di superare da destra le autovetture che lo precedevano e che si stavano fermando e, a seguito di tale manovra e della velocità eccessiva, trovando la corsia ostruita dal pullman, anziché arrestare la marcia decideva di effettuare un ulteriore sorpasso e così facendo finiva per schiantarsi contro il bus. A seguito della collisione l’autovettura Mini One veniva sbalzata contro un muro di cemento armato posto a circa 30 metri di distanza».
L’inchiesta, secondo il pm, ha quindi accertato le uniche responsabilità nei confronti del 30enne che era alla guida della macchina con a bordo le vittime, mentre l’autista del bus non avrebbe comunque fare nulla per impedire l’impatto. All’imputato sono contestati i reati di omicidio stradale plurimo e lesioni. L’udienza preliminare inizierà il 20 maggio.