Sabato 06 Settembre 2025 | 15:14

Bari, scintille sulle «liste pulite». Leccese: fuori i procacciatori di voti. Laforgia: servono regole

 
Redazione online

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Bari, Laforgia e Leccese insieme all'assemblea de «La Giusta Causa»

Botta e risposta tra i candidati alle primarie del centrosinistra. L'ex parlamentare: preferisco perdere le elezioni che la faccia

Lunedì 04 Marzo 2024, 18:06

19:29

BARI - «Altro che seggio unico o preregistrazioni. Cominciamo dal fare piazza pulita, dal tavolo delle regole, dei personaggi che in passato hanno cambiato più volte schieramento. Io sono stato sempre da una parte. Come Michele Laforgia, d’altro canto».

Il candidato sindaco del Pd alle comunali di Bari, Vito Leccese, lancia un appello contro "l'inquinamento del voto da parte della criminalità» dopo i 130 arresti della settimana scorsa. «E' un fenomeno grave - dice - che va limitato a tutti i costi» ma «non a costo della democrazia».

«A chi dice che la soluzione per allontanare i clan dalle urne è quella di ridurre la partecipazione - aggiunge in riferimento al numero di seggi da allestire in città per le primarie che si dovrebbero svolgere il 24 marzo prossimo - faccio notare che meno sono i voti dei cittadini, più si possono pilotare i risultati delle elezioni. E allora basta ipocrisie. Vogliamo combattere la compravendita dei voti? Puntiamo direttamente all’obiettivo. Estirpiamo dalla politica il trasformismo. Facciamolo tutti, perché nonostante i voti della mafia siano stati portati in consiglio comunale dal centrodestra (e andrebbe ricordato ai censori che oggi chiedono il commissariamento) questa piaga del cambio di casacca ha attecchito sia a destra sia a sinistra. Bene, è questa la malattia da curare. E non a parole. Non con la diminuzione dei seggi. Con i fatti».

«Io per primo - prosegue - prendo qui pubblicamente l’impegno a non accettare l’appoggio di liste improvvisate, di personaggi senza esperienza né passione politica, opportunisti che con l'unico obiettivo di cercare uno stipendio facile si mettono al centro dello schieramento e si vendono al miglior offerente. Se verranno a chiedermi un posto in lista o a propormi un appoggio politico o elettorale, li caccerò a calci nel sedere, come ho già avuto modo di dire. Perderò le elezioni? Forse. Non perderò la faccia». «Chi sta con noi - conclude - con il centrosinistra, deve impegnarsi a rimanerci. Basta convenienze, opportunismo, trasformismo. Eliminiamo tutti i conflitti di interessi. Tutti. Anche quelli sussurrati o apparentemente giustificati. E affidiamoci al voto popolare».

LAFORGIA:«NON VIE DI FATTO MA REGOLE DELLA CONSULTAZIONE»

«Io ho fatto una proposta di mediazione semplice e ragionevole, sulla quale attendo la risposta del Partito democratico e di Vito Leccese. Ho proposto una pre registrazione per votare sino al giorno prima e la presenza di cinque seggi sul territorio, uno per Municipio, con il consenso del Movimento 5 Stelle. Interloquire a mezzo stampa, peraltro con toni roboanti e impositivi, serve solo a incrinare l'unità faticosamente raggiunta, a danno di tutto il centrosinistra e dei cittadini baresi». E’ la replica secca di Michele Laforgia, candidato sindaco di Bari per la Convenzione, composta da partiti e movimenti di centrosinistra, alla presa di posizione di Pd e del suo candidato, Vito Leccese, sul numero di seggi da organizzare per le primarie.
Inizialmente Laforgia proponeva un unico seggio e il Pd invece nove. I Dem poi sono scesi a sei, ora la controproposta di Laforgia. «A differenza di Vito Leccese - è la sua stoccata - io non prendo a calci nessuno. Del resto chi pensa di risolvere il problema dell’inquinamento del voto passando alle vie di fatto e non con le regole della consultazione nella migliore delle ipotesi prende in giro i suoi stessi sostenitori».

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