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Vito Leccese: «Sono in campo per unire, Bari non è soltanto orecchiette»

 
michele de feudis

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Vito Leccese: «Sono in campo per unire, Bari non è soltanto orecchiette»

Vito Leccese con Serenella Draghi

Il candidato Pd: dobbiamo proseguire in un cammino lungo vent’anni. Romito pericoloso? No, sono rischiose le idee della destra che erige muri

Martedì 20 Febbraio 2024, 06:35

Vito Leccese, già parlamentare progressista, ora candidato sindaco del Pd e dell’area civica vicina a Michele Emiliano e Antonio Decaro. Il primo motivo per cui scende in campo nelle prossime comunali?

«Mi è stato chiesto con forza. Si è ritenuto che la mia persona e la mia esperienza politica potessero rappresentare una sensibilità capace di unire le diverse anime della coalizione. Credo sia necessario l’impegno di tutti per proseguire il lungo cammino che Bari e soprattutto i baresi hanno intrapreso venti anni fa. Cosa niente affatto scontata. Potrei fare centinaia di esempi ma ne farò solo uno, di grande valore per me. Ieri è stato inaugurato il villaggio dell’accoglienza dell’associazione Agebeo fortemente voluto da Michele Farina in memoria di suo figlio Vincenzo, scomparso prematuramente a causa di una leucemia. Ci sono voluti quasi dieci per realizzare e inaugurare oggi questa straordinaria opera di civiltà. I prossimi anni saranno decisivi per altri interventi e progetti fondamentali a partire da quelli sul Pnrr».

Il Pd e i suoi leader l’hanno corteggiata a lungo.

«Il gesto di tre autorevoli esponenti del Pd, che con grande umiltà nei confronti della città mi hanno testimoniato la loro fiducia, mi ha spinto a mettermi a disposizione di un progetto di governo che va oltre i destini dei singoli. Il Pd ha dimostrato ancora una volta di avere a cuore il futuro della città».

Il suo via libera immaginiamo sia stato preceduto da vari aneddoti.

«I miei figli Giuseppe e Lorenzo che oggi non vivono a Bari per motivi di lavoro e studio mi hanno inviato un audio con la musica di una mia vecchia campagna elettorale. Un pezzo dei Drops inciso per me, “la Puglia che vorrei con il Leccese giusto”. Mentre i miei compagni di viaggio delle tante battaglie degli anni ’80 mi hanno inviato un messaggio di incoraggiamento firmato “i reduci della stagione dell’impegno e delle idee”».

Laforgia ha definito lei «un tecnico da vent’anni». Ma la sua storia politica inizia già negli anni Ottanta.

«Essere stato un tecnico e aver partecipato alle scelte politiche e amministrative degli ultimi venti anni che hanno cambiato la città per me è stato un onore. Non dimentico però quando sono entrato per la prima volta in Consiglio comunale, appena ventiduenne, mi tremavano le gambe al cospetto di grandi personalità politiche come Nino Vernola, Aldo Cossu, Pinuccio Tatarella, Vittorio Tanzarella e Pietro Leonida Laforgia. Oggi non ho più gli stessi capelli ricci ma la passione è rimasta immutata».

Domenica presenta la sua candidatura allo Showville. Proverà a convincere Laforgia al passo di lato?

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