Sabato 06 Settembre 2025 | 15:49

Bari, «Faccio ammazzare la tua famiglia»: il litigio su Instagram, poi il delitto

 
Isabella Maselli

Reporter:

Isabella Maselli

Bari, «Faccio ammazzare la tua famiglia»: il litigio su Instagram, poi il delitto

Assassinio al Libertà: i dettagli nell’inchiesta sull’omicidio del 43enne Giovanni Colaianni ucciso sul pianerottolo di casa dopo violente minacce via social al figlio, la notte del 22 giugno 2023

Domenica 04 Febbraio 2024, 12:00

BARI - «Infame, ti sparo, ti sbudello, ti faccio ammazzare a te e alla tua famiglia, come prendo tua madre e tuo padre devo farli sparare». Con queste parole pronunciate in videochiamata su Instagram da una donna sarebbe iniziato il litigio via social sfociato in tragedia, con l’omicidio del 43enne Giovanni Colaianni, ucciso da due proiettili esplosi con un revolver calibro 38 che lo hanno raggiunto a un ginocchio e all’addome. L’omicidio risale alla notte tra il 21 e il 22 giugno 2023, sul pianerottolo di casa della vittima, in via Napoli, dove il 43enne viveva con il figlio e un fratello disabile.

A meno di sette mesi dal delitto, i magistrati hanno chiuso il cerchio su quella notte, inchiodando anche il complice di chi materialmente ha impugnato l’arma (mai ritrovata) e premuto il grilletto.

A poche ore dall’omicidio fu sottoposto a fermo il 25enne Nicola Amoruso, confessando il delitto. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Desirèe Digeronimo, non si sono fermate e sono riuscite in pochi mesi a dare un volto e un nome anche alla seconda persona che era stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza: il 27enne Francesco Ricci, finito ora in carcere.

Gli atti giudiziari raccontano minuto per minuto le fasi dell’agguato ma, soprattutto, ciò che è accaduto prima. Prima uno sfottò in una piazzetta della città vecchia tra il figlio di Colaianni e il fratello minore di Amoruso, poi le minacce via social.

A raccontare quella sequenza di telefonate e messaggi intimidatori è stato il figlio della vittima. Quella sera era uscito con alcuni amici per assistere al concerto di Battiti Live sul lungomare, fino a poco dopo mezzanotte. «Già dalle 22 ho iniziato a ricevere videochiamate su Instagram, alquanto eloquenti - ha raccontato - dal contenuto ingiurioso e minaccioso, messaggi scritti e vocali con minacce di morte, da parte di un nickname sconosciuto con la foto di una donna». Nelle ore successive la stessa donna avrebbe telefonato, rivolgendo le medesime minacce di morte, alla mamma del ragazzo e al fratello (rispettivamente ex moglie e figlio della vittima). Le presunte minacce facevano riferimento ad un non meglio precisato debito di mille euro. Quelle minacce si sono poi concretizzate, intorno alle 2 del mattino. Amoruso e Ricci sarebbero andati a casa di Colaianni (il figlio con cui c’era stato il litigio virtuale ancora non era rientrato), hanno citofonato, il padre Giovanni è sceso e lo hanno ammazzato. Amoruso ha sparato, mentre Ricci gli stava accanto.

Secondo la Procura e il giudice che ha firmato l’ordinanza di arresto, non c’è dubbio sulla responsabilità di Ricci nel delitto (tradito da un tatuaggio e una impronta digitale), anche se resta non chiarito il movente (tanto è vero che il gip esclude le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi). Del 27enne, residente con la famiglia nella città vecchia e con qualche precedente per spaccio di droga, il giudice descrivono la «estrema pericolosità» e una «personalità spregiudicata e violenta, sulla cui capacità di autocontrollo è dato seriamente dubitare, tenuto conto della indifferenza dimostrata nell’attentare, in concorso con Amoruso, alla vita di Colaianni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)