BARI - Divieti di sosta su molte delle strade che circondano il Policlinico, per l’esattezza quindici isolati. A deciderlo non è il Comune ma una sentenza del Tribunale civile che ha condannato l’amministrazione ad adempiere alla convenzione sottoscritta nel lontano 2004 con la società Gestipark che gestisce il parcheggio di piazza Giulio Cesare. Si chiude così, almeno in primo grado ma non è affatto escluso che questa sentenza venga impugnata, il contenzioso tra la società e il Comune. Il giudice Chiara Cutolo, però, ha rigettato la richiesta di risarcimento danni preteso da Gestipark che ammontava a oltre 10 milioni di euro.
LA CONTESA
Questa storia - che ha avuto noti strascichi anche in sede penale - inizia nel 2002, quando il Comune decide di realizzare parcheggi interrati in project financing (in piazza Cesare Battisti in zona Ateneo, su cui è tuttora in corso un procedimento gemello, e in piazza Giulio Cesare in zona Policlinico). Valore dell’investimento quasi 12 milioni di euro. Nel 2004 tra la società Gestipark e il Comune viene sottoscritta una convenzione che obbliga l’amministrazione a prevedere i «divieti di sosta permanenti sulle vie, strade, piazze e corsi limitrofi all’area del parcheggio». I lavori si concludono nel 2007, il parcheggio entra in funzione e nel 2015 la società invia una diffida al Comune, intimando anche il pagamento di circa 10 milioni di euro «a titolo di mancato introito degli incassi previsti per parcheggi e vendite di posti auto rispetto al piano economico e finanziario stimato». Poi cita in giudizio l’ente. Il Comune, per parte sua, ha spiegato che l’obbligo riguardava divieti di sosta durante l’esecuzione dei lavori per agevolare il cantiere. La società, invece, ha insistito sostenendo che «la complessa operazione di project financing era stata pensata e progettata sin da principio con il fine ultimo di migliorare e razionalizzare la sosta residenziale in superficie e riallocarla nel parcheggio interrato».
E i divieti di sosta, stando alla convenzione, avrebbero dovuto riguardare una quindicina di isolati, precisamente: viale Orazio Flacco nel tratto tra piazza Giulio Cesare a via Cassano, via Scipione l’Africano nel tratto tra piazza Giulio Cesare e via Dodaro, via Campione nel tratto tra piazza Giulio Cesare e via de Gemmis, viale Salandra nel tratto tra piazza Giulio Cesare e via Di Tullio, viale Ennio nel tratto tra piazza Giulio Cesare e via Di Tullio.
LA SENTENZA
La giudice Cutolo nel provvedimento fa cenno alla «accesa e più generale conflittualità tra le parti, nota in città, che esula dal ristretto perimetro della controversia». Poi entra nel merito delle questioni. «La mancata apposizione dei divieti, nella sua storicità, è fatto pacifico» dice il Tribunale. E spiega: «Alcun appiglio, né pattizio, né normativo, lascia spazio per un’interpretazione dell’espressione “gestione” nel senso prefigurato dal Comune, ossia come facente riferimento al solo “periodo di gestione dell’area e dei lavori del cantiere” e non anche di gestione economica dell’attività di parcheggio. Risulta quindi provato - a parere del giudice - l’inadempimento del Comune nei termini dell’omessa apposizione dei divieti di sosta, in violazione della Convenzione» del 2004.
Se da un lato la giudice ha dato ragione alla società sull’inadempimento relativo ai divieti di sosta, dall’altro però ha rigettato la richiesta di risarcimento, spiegando che «Gestipark ha imputato sic et simpliciter l’intero ammontare dei pretesi mancati introiti alla mancata attuazione dell’obbligo, ritenendo “per la riuscita del piano indispensabile un ampio intervento del Comune in modo da indurre gli utenti della strada ad avvalersi dei posti auto interrati, attraverso l’introduzione dei nuovi divieti di sosta”». «Non constano - si legge nella sentenza - elementi idonei a ritenere dimostrati i mancati guadagni attesi e, a ogni modo, la sussistenza di un nesso eziologico tra l’inadempimento del Comune (sussistente) e il danno (ove sussistente): non è stato convincentemente dimostrato che l’assenza dei divieti abbia effettivamente inciso sulla vendita dei posti auto o sui flussi di parcheggio».