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Bari, sul ferimento di Picone l’ombra dei clan di Japigia

 
Luca Natile

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Luca Natile

 Bari, sul ferimento di Picone l’ombra dei clan di Japigia

Cambiano gli equilibri: Parisi e Palermiti verso Picone, San Pasquale, Carrassi e Poggiofranco

Domenica 31 Dicembre 2023, 20:59

Le mani sulla città. Cresce il potere dei clan di Japigia. È in atto da mesi un processo volto a stabilire il controllo delle due maggiori famiglie di camorra del quartiere su nuovi territori e nel contempo consolidare l’egemonia nelle zone di confine. Torre a Mare e Madonnella, dopo il sanguinoso regolamento di conti con gli eredi delle famiglie Di Cosimo e Rafaschieri, che avevano deciso a sottoscrivere un patto di sangue con gli Strisciuglio del «mandamento» del San Paolo, sono tornate sotto il pieno controllo di Japigia che ora sta mettendo progressivamente le mani sulle piazze di spaccio di altri quattro quartieri: San Pasquale, Carrassi, Poggiofranco e Picone.

Potrebbe essere questa la chiave di lettura di quanto accaduto giovedì sera, in via Timavo, al quartiere Carrassi, dove un ragazzo di 25 anni, di Japigia, Mirko Pasca, è stato ferito a gambe e schiena da tre proiettili. Dagli archivi, aggiornati, della Procura antimafia e degli uffici investigativi emergono segnalazioni su una presunta familiarità di Pasca con ambienti e personaggio del clan Palermiti. Il giovane però risulta avere solo piccoli precedenti di polizia e non si hanno notizie di una sua ipotetica affiliazione o del coinvolgimento in attività del crimine organizzato.

Tre sere fa, poco dopo le 20 in sella al suo scooter, sarebbe stato raggiunto da due persone, forse a bordo di un’auto, una delle quali l’avrebbe avvicinato sparandogli addosso con una pistola. Pasca ha tentato la fuga, restando in sella per qualche isolato fino a via Stornelli, forse nell’intento di raggiungere il vicino Policlinico. Non ha fatto molta strada. È crollato per il dolore e lo sforzo. Sarebbe stato lui stesso a chiedere aiuto. Alcuni passanti hanno chiamato i soccorsi e il personale sanitario del 118 ha raggiunto il giovane in strada, caricandolo poi in ambulanza verso il pronto soccorso, dove è stato medicato. Il contesto nel quale si muovono le indagini è quello del regolamento di conti tra soggeti legati alla criminalità.

Dai resoconti investigativi sulle attività dei clan emerge che una porzione rilevante del vasto territorio compreso tra i quartieri di Picone, Carrassi, San Pasquale e Poggiofranco sarebbe già sotto l’influenza della malavita di Japigia che smercia sostanze stupefacenti. I segnali di questa progressiva espansione sono sempre più frequenti. Tutto si sta svolgendo in un clima di apparente pacificazione. I nuovi arrivati mantengono un profilo basso, non pestato i piedi agli «autoctoni» con i quali cercando di instaurare rapporti di una collaborazione che sembra convenire a tutti..

È la politica di quel grande bazar della droga chiamato Japigia, un quartiere, diviso tra due cosche, quella di Savino Parisi. detto «Savinuccio» ed Eugenio Palermiti, alias «il Nonno», la seconda nata da una costola della prima. In comune un unico mercato, quello della droga e il patto di non pestarsi i piedi. C’è anche il racket delle estorsione ma lì ognuno agisce in proprio. La convivenza tra le due «famiglie» non è mai stata facile. Dalla suddivisione delle piazze di spaccio, al controllo delle «squadre» di venditori di marijuana, hashish e cocaina, all’arruolamento di nuovi spacciatori, alla gestione delle crisi aperte dai colpi di testa, alle violazioni del codice mafioso dei giovani d’onore, legati da vincoli di parentela ai «padrini» delle due famiglie, fino ai problemi creati dal tenore di vita tenuto dai picciotti, pronti a sperperare la loro «spartenza», la loro quota parte dei guadagni, nelle sale da gioco, al tavolo verde delle scommesse on line. I due gruppi stanno marcando nuovi territori, ognuno per proprio conto ed i Palermiti in questo momento sembrano i più attivi, quelli pronti a prendere qualche rischio in più.

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