Il Pd riprende in mano il pallino delle trattative per indicare il candidato alla successione di Antonio Decaro come sindaco di Bari: domani ci sarà una riunione della coalizione regionale di partiti e movimenti che sostengono il governatore Michele Emiliano alla Regione. Già gli invitati al tavolo costituiscono un segnale politico: ci saranno i partiti (dal M5S a SI, passando ovviamente per Pd e Psi), ma anche le civiche come Con e i Popolari, fino ai liberaldemocratici di Azione (di fatto ormai parte integrante del perimetro emilianista anche se la querelle commissioni regionali non è ancora conclusa).
In questa sede, dove non ci saranno le associazioni e i movimenti che stanno partecipando al tavolo cittadino, il partito di Elly Schlein proverà a rimettere insieme tutti: si cercherà la cosiddetta «sintesi unificante», anche perché i sondaggi delle ultime settimane hanno mostrato sì un centrosinistra barese in salute, ma anche tutti i rischi di più candidature della stessa area nel primo turno.
Il dialogo Decaro-Vendola prima dello spettacolo al Piccinni è stato un tentativo del mondo dem di far riflettere l’area della sinistra identitaria sulla necessità di non dividere la coalizione con l’opzione della candidatura di Michele Laforgia. Il dialogo è già un passo avanti, ma il passo indietro dell’avvocato penalista non è al momento in agenda, anche se la mediazione proposta da alcuni dem sul nome di Vito Leccese (che per storia politica unirebbe il mondo Pd a quello della sinistra ecologista) non è stata ancora archiviata. Il circolo universitario dem, invece, con una nota diffusa dal prof. Antonio Ciuffrida, auspica un ritorno in campo delle candidature del Nazareno.
Il Psi, intanto, con una nota del segretario regionale Domenico Tanzarella e di quello cittadino Alberto Tedesco puntualizza che la riunione non deve escludere nessuna sensibilità emersa in queste settimane: i socialisti invitano a lavorare per l’unità coinvolgendo «partiti e civismo che condividono progetto politico e programma di governo delle nostre comunità, valorizzando, con pari dignità, le personalità e le professionalità che si offrono e si mettono al servizio della coalizione tutta, senza pregiudizi e preclusioni di sorta». Per questo il Psi «parteciperà al tavolo regionale convocato dal Pd con lo spirito di poter porre le basi di una intesa innanzitutto politica che garantisca un diritto di cittadinanza compiuto e non affievolito a tutti i partecipanti, fermo restando competenze ed autonomia del tavolo già avviato a livello cittadino in Bari». La candidatura di Laforgia, dunque, per sinistra e socialisti resta sul tavolo.
Enigmatica, infine, appare la posizione del M5S che chiedendo un lavoro sul programma e una decisione sul candidato sindaco senza primarie, rivela una ricerca di equivicinanza tra il Pd e l’area Laforgia (a cui guarda invece con empatia il segretario provinciale grillino Raimondo Innamorato). Dopo le tante concessioni ricevute a livello nazionale dal Pd (dalla candidatura della Todde in Sardegna ai candidati sindaco per Brindisi e Foggia), i contiani - in maggioranza alla Regione pur avendo schierato una candidata governatore contro Emiliano - si troveranno presto al bivio tra conservare l’armonia a Roma e in Via Gentile o scegliere altre soluzioni più anti-establishment. Con tutto quello che inevitabilmente ne può conseguire.