BARI - Organizzano, concordano o si scambiano materiale illegale all'interno di gruppi ristretti e riservati. Ogni congrega cerca di muoversi in clandestinità, come una piccola società segreta che mantiene nascoste le identità degli iscritti usando sui social e nei gruppi chiusi di whatsapp, sui canali telegram, nomi di battaglia, abbreviazioni, nickname.
È sul web che comunicano, è nella rete che si formano un’opinione, sviluppando un sentire e un linguaggio comune, uno slang tecno-etnico-criminale. Le bande di adolescenti proliferano in rete attraverso la pubblicazioni di foto, di storie, di comportamenti e si mettono alla prova ricorrendo a prove di coraggio, «challenge», sfide. La lente di ingrandimento degli investigatori della Polizia Postale è puntata costantemente su un fenomeno che si muove lungo il confine labile tra aggregazione e devianza minorile e che sta crescendo rapidamente..
Navigando in Internet, seguendo rotte poco battute, i ragazzi delle teen gang, un po’ generazione Z e un po’ generazione Alpha, si incontrano, si arruolano, progettano o rilanciano iniziative, che vanno dalla rissa pubblica all'aggressione, alla programmazione di atti di vandalismo o di devastazione. Poi ci sono i furti, le piccole razzie di felpe, scarpe, berretti, telefonini o orologi, per strada, con le aggressioni a coetanei, scelti come agnelli da sacrificare, ma anche nei negozi, negli store,
Il Centro operativo di Bari della Polizia Postale sta monitorando la rete alla ricerca di conversazioni spia che tradiscano processi associativi e piani di battaglia. Si aprono e chiudono canali su piattaforme di comunicazione difficili da penetrare. Dalle risse agli atti di bullismo; dal disturbo della quiete pubblica ai colpi di pistole giocattolo esplosi contro il cielo; dai pestaggi all’uscita da scuola al lancio di pietre e uova contro i pullman dell’Amtab. La nuova emergenza in materia di gioventù bruciata e devianza minorile si chiama «teen gang», piccole associazioni che ora nascono, crescono e si radicalizzano sul web.
Sono le comitive di adolescenti e pre adolescenti in età puberale, fratelli e sorelle più piccoli degli affiliati alle baby gang.Un fenomeno in aumento a Bari e negli ultimi due anni ha alimentato un allarme sociale sempre più diffuso. Una specie di paranza dei bambini che non arruola solo i rampolli delle famiglie di camorra ma anche post millennial di buona famiglia, piccola e media borghesia al di sopra di ogni sospetto.
Le ragioni dell’aggressività e della devianza pre adolescenziale vanno cercate nel peso psicologico e nella pressione sociale che oggi più di ieri esasperano il narcisismo dei ragazzi. La ricerca di identità sbatte contro richieste e aspettative vissute come macigni, da cui i ragazzi si difendono fuggendo o contrattaccando. Fuggono quando prendono derive consumistiche o quando si rinchiudono in se stessi. Attaccano quando esprimono ribellione insulsa, con sfoghi di aggressività imprevedibile su facili obiettivi a portata di mano, legittimati dallo stigma della diversità della vittima.