BARI - «In Europa abbiamo fatto una scelta, che io condivido, diventare i campioni mondiali della sostenibilità però per farla bisogna essere coerenti. Devi investire in sostenibilità, a livello nazionale questa legge di Bilancio non prevede nulla, al momento, di stimoli agli investimenti. Se tu vuoi diventare il campione della sostenibilità devi sviluppare tecnologie, fare innovazione e ricerca e lo possono fare solo le imprese». Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, durante l’incontro con gli studenti del Politecnico di Bari "Il futuro è qui. Prospettive per l’imprenditorialità giovanile", organizzato dal Politecnico in collaborazione con Confindustria. Presenti, tra gli altri, il rettore del Politecnico, Francesco Cupertino, e il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana.
«Nel tema della sostenibilità - ha proseguito Bonomi - il problema non è l’industria, l’industria è la soluzione. Chi sviluppa tecnologie è l’industria. Se guardo i dati dell’Ue, questi dicono che per raggiungere gli obiettivi dobbiamo investire a livello europeo 3.500 miliardi, 650 solo l’Italia. Il Pnrr mette a disposizione tra i 65 e i 70 miliardi, vuol dire che 580 miliardi di investimenti sulla sostenibilità li devono fare le famiglie e le imprese».
LA LEGGE DI BILANCIO E' RAGIONEVOLE
«La legge di Bilancio l’abbiamo definita ragionevole per una serie di motivi, primo perché la riclassificazione fatta da Eurostat sul Superbonus 110% ha rivisto quelli che erano i conti di finanza pubblica e quindi ha tolto una parte di disponibilità a questo governo. Secondo, l'aumento dei tassi ha aumentato l’interesse sul debito pubblico, quindi meno risorse. Terzo, dagli annunci che erano stati fatti si è stati più ragionevoli. La sfida di competitività che ci hanno lanciato Cina e Stati Uniti è impressionante - continua - . Entrambi stanno investendo trilioni di dollari, noi vogliamo essere i campioni della sostenibilità e la risposta dell’Europa è arrangiatevi. Cosi non funziona. Arrangiarsi vuole dire che noi lasciamo a casa migliaia di persone, perché nelle transizioni si spengono filiere».
BONOMI. «COSA SUCCEDERA'? NESSUNO RISPONDE»
«Con la revisione degli obiettivi del Pnrr sarà mantenuta la quota del 40% al Sud? Cosa succederà? Sarà garantita quella quota? A queste domande ancora nessuno ci ha risposto. Noi avevamo chiesto sostegno alle famiglie con basso reddito, a quelle con reddito sino a 35mila euro. La somma del taglio contributivo che è stato proposto in legge di Bilancio più la revisione delle aliquote Irpef previste nella legge fiscale consentirà alle famiglie con un reddito tra i 9mila e i 35mila euro di avere dai 560 ai 1400 euro in più netti, che è corretto. Ci dispiace solo che questa misura valga solo per il 2024, noi riteniamo che debba essere strutturale». «La parte che manca - ha aggiunto - è lo stimolo agli investimenti, sulla parte delle imprese non c'è niente. Ci viene detto che 5 miliardi saranno resi disponibili su industria 5.0 con la revisione degli obiettivi Pnrr, non sono tantissimi ma piuttosto che niente meglio questi».
«DOPO PANDEMIA: LE IMPRESE HANNO FATTO RIMBALZO DEL PIL»
«Questo è un Paese che negli anni non ha voluto bene agli imprenditori, quello che è accaduto durante il periodo pandemico non lo racconta nessuno. Gli imprenditori hanno consentito in questi tre anni e mezzo a questo Paese di proseguire, se non c'era chi produceva, distribuiva, farmaci, alimentari, era un Paese morto. Passata la pandemia, noi per due anni abbiamo avuto un rimbalzo del Pil incredibile, ma chi lo ha fatto quel rimbalzo? Lo hanno fatte le imprese».
«LA MISSION DELLE UNIVERSITA' NON è SOLO RICERCA E FORMAZIONE»
«La mission che hanno le Università non è più solo quella della formazione, della ricerca, ma insieme al mondo delle imprese è di dare una visione allo sviluppo dei territori. Siamo noi a dovere dare un grande contributo al decisore politico perché non è in grado di darlo». Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente Confindustria, durante l'incontro con gli studenti del Politecnico di Bari.
«LA PUGLIA HA IL CAPITALE UMANO PER CRESCERE»
«La Puglia ha tutto per crescere, la Puglia ha il capitale umano. Prendiamo ad esempio le persone che si formano al Poliba, sono ricercate in tutta Italia, non c'è una impresa italiana che non assumerebbe uno studente formato al Poliba. Avete un petrolio che è il capitale umano che è il petrolio del futuro. In Italia purtroppo non siamo così sempre bravi a valorizzarlo».
«Il Poliba - ha concluso - è un centro di eccellenza e la creazione del campus aiuterà molto perché le residenze sono fondamentali. Il Poliba credo abbia tutte le capacità anche per attrarre, negli ultimi anni ha scalato più di 100 posizioni all’anno nella graduatoria delle università internazionali. La missione che si è data il Politecnico di Bari con il nuovo Piano strategico va nella giusta direzione. Il tema dell’internazionalizzazione è fondamentale e sui dottorati PoliBa ha una percentuale di partecipazione di non italiano oltre il 25% che è molto più alta della media italiana. Mi ha colpito molto».