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Bari, sport e inclusione: un calcio alle barriere grazie a «Cusability»

 
Barbara Minafra

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Barbara Minafra

Bari, Antonio Prezioso nuovo presidente del Cus

Al via anche un corso annuale di nuoto dedicato a studenti con disabilità sensoriali, motorie e intellettivo-relazionali

Lunedì 18 Settembre 2023, 13:53

BARI - Sport e inclusione ma anche un progetto educativo e sostanzialmente sociale. L’Università di Bari con il Centro Universitario Sportivo, promuove tra i suoi studenti con disabilità sensoriali, motorie e intellettivo-relazionali la partecipazione a un corso annuale di nuoto attraverso l’iniziativa «Sport senza limiti: un tuffo per tutti nel divertimento sportivo». Sostenuto dai Rotary Club della città di Bari e da Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta prende il via a settembre (iscrizioni e info: segreteria@rotarybari.it), offrendo le condizioni sia per appassionarsi alla disciplina che per diventare atleti. Ma lo sport come strumento di promozione del benessere psico-fisico e relazionale delle persone con disabilità, capace di sviluppare le potenzialità di ciascuno, è un ponte verso una società inclusiva.

«Cusability» Nel più vasto programma «Cusability», l’attività sportiva diventa più della salutare pratica motoria. Come ci spiega la professoressa Gabrielle Coppola, delegata del rettore a Disabilità e Dsa, non ci si rivolge solo al bacino degli universitari (sui 1.041 censiti in Uniba, l’8.3% ha disabilità motoria, il 7.3% visiva o uditiva e il 4.4% psichica) ma, aprendosi alla città, per certi versi cerca di coprire vuoti assistenziali oltre ad assolvere al compito primario di formazione e ricerca scientifica di Uniba. Un passo, non il primo, verso iniziative di educazione sociale all’inclusività e non solo di integrazione.

Perché promuovere attività che vanno al di là del «tradizionale» spazio universitario, rivolgendosi alla fascia 8-26 anni?
«È una caratteristica che accomuna questo progetto all’iniziativa «Bari City Plus» che, partendo dall’installazione di pensiline Amtab fruibili da tutti, vedrà svolgersi una serie di attività culturali legate al tema dell’accessibilità, che Uniba affronta dal punto di vista educativo: usciamo fuori dai nostri confini, promuoviamo azioni inclusive, sensibilizziamo la società al tema della disabilità e non solo dentro le nostre aule. La mission primaria come servizio Disabilità e Dsa di Uniba, è favorire il diritto allo studio e la massima inclusione dei nostri studenti, però dobbiamo rispondere anche a un’altra mission, che è la sensibilizzazione culturale del territorio».

Non è la prima volta che Uniba costruisce azioni di integrazione.
«A luglio è partito un corso intensivo di nuoto che il Cus ha offerto gratuitamente ai nostri studenti con disabilità, ma proprio perché non è la prima volta che Uniba si muove in questa direzione, questa volta ci siamo mossi all’incontrario non proponendo un servizio top-down ma chiedendo direttamente agli studenti, con un approccio bottom-up, i loro desiderata. Fatta la ricognizione, il nuoto ha predominato come scelta. A loro si sono aggiunti ragazzi più piccoli».
Come è nato il progetto «Sport senza limiti»?
«È un’ideale prosecuzione dell’evento formativo organizzato il 2-3 dicembre 2022 sempre al Cus quando, per la Giornata Internazionale della Disabilità, alla presenza di atleti paralimpici, si è discusso del valore inclusivo dello sport per le persone con disabilità, soprattutto nella giovane età adulta quando vengono meno tutta una serie di servizi riabilitativi offerti dal Ssn. Grazie al contributo di esperti, di medici e pedagogisti sono state evidenziate le potenzialità dello sport, non solo nella promozione del benessere socio-emotivo e relazionale ma anche fisico: una disciplina esercitata in modo continuativo può sostituire le attività riabilitative».

Quale sarà il ruolo di Uniba?
«L’Università di Bari, che ha cofinanziato i lavori di adeguamento che hanno reso il Cus accessibile a chi ha disabilità motoria e sensoriale, parteciperà sia per il reclutamento dei partecipanti sia per il monitoraggio dei risultati scientifici e psicologici per verificare l’efficacia delle azioni messe in campo. È stato istituito un comitato tecnico scientifico. Per Uniba ci sono il prof. Francesco Fischetti, coordinatore del corso di studi in Scienze motorie, perché il progetto prevede che si reclutino studenti che partecipino come volontari accanto all’istruttore sportivo, e lo psicologo Victor Laforgia del servizio Counseling di Uniba che interverrà con azioni di supporto ai giovani praticanti e alle famiglie perché è anche psicologo sportivo. Il Cus, che mette spazi e istruttori, ha come mission quella avviare allo sport i giovani e di accompagnarli all’agonismo. Anche in ambito paralimpico».
Il prossimo impegno?
Abbiamo consegnato ufficialmente una proposta progettuale alla Regione Puglia che ha interpellato i 4 atenei pubblici pugliesi, Uniba, Poliba, UniFg e Unisalento, per accedere a un fondo dedicato dal ministero della Disabilità all’abbattimento delle barriere comunicative e alla promozione della Lis-List nell’ambito della disabilità uditiva. Tra le azioni programmatiche, al di là di diffonderla tra la popolazione studentesca e il personale Uniba, vorremmo usare il finanziamento per supportare la presenza di interpreti Lis a eventi culturali non necessariamente organizzati da noi. Ad esempio, la presentazione di libri che c’è stata sul lungomare di Bari o la rassegna di Polignano, poiché basate sulla narrazione orale, con un interpretariato Lis sarebbero state assolutamente fruibili da un sordo. Abbiamo cioè pensato che attraverso il patrocinio di Uniba si potrebbe pagare l’interpretariato per rendere molti eventi davvero più accessibili. Il connubio fra servizio per i disabili e lavoro per sensibilizzare il territorio ci appartiene come mission Uniba».

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