BARI - Tutto da rifare. E in tempi rapidissimi. Con la seria possibilità di perdere un cospicuo finanziamento ministeriale da 2 milioni di euro. Fondi che entro il 31 dicembre permetterebbero di ammodernare gli impianti semaforici, i varchi di accesso delle zone a traffico limitato e di rendere «intelligente» la viabilità monitorandola in diretta. Ma nulla da fare: per ora è scattato il semaforo rosso alla procedura amministrativa.
Diventa un rompicapo per il Comune l’ultimo accordo quadro per la centralizzazione degli impianti semaforici e la revisione dei varchi di accesso. Una procedura che sino a qualche settimana fa filava speditamente con l’onda verde: a marzo scorso la gara per l’accordo quadro, a maggio l’individuazione tra le sei proposte pervenute dell’offerta economicamente più vantaggiosa e a fine luglio la richiesta del Comune alla ditta prima classificata, la Sud Segnal srl, di avviare da subito i lavori per rispettare il cronoprogramma. Ma la stessa ditta ha presentato delle riserve e delle circostanze ostative alla consegna dei lavori in via d’urgenza, dichiarando la propria impossibilità a procedere con i tempi dettati dall’amministrazione comunale e offrendo in alternativa un proprio cronoprogramma. Irricevibile per gli uffici di Palazzo di Città considerato che nelle prime 20 settimane (tanto sono quelle che mancano alla scadenza del 31 dicembre) l’appaltatore avrebbe potuto garantire solo fasi di analisi e di studio – tra cui la valutazione dei documenti e lo studio di fattibilità - non rendicontabili ai fini del finanziamento.
Da qui la decisione nelle scorse ore del Comune – dopo un lungo carteggio con la ditta e inviti ad avviare subito i lavori nell’arco di cinque giorni – di revocare in autotutela tutta la procedura e di avviarne con urgenza un’altra nella speranza di non perdere le risorse. In sostanza una corsa contro il tempo considerato che il finanziamento denominato «Monkey» rientra nel Pon «Infrastrutture e reti 2014-2020» prevedendo tassativamente che siano rendicontabili esclusivamente le spese sostenute con pagamenti quietanzati entro il 31 dicembre 2023. Una scadenza, non a caso, ribadita proprio nelle ultime settimane con una comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella quale si sottolinea che «la spesa s’intende ammissibile se sostenuta con pagamenti quietanzati entro il 31/12/2023».
Ora bisognerà capire se l’amministrazione comunale riuscirà ad individuare un’altra ditta che rispetti un cronoprogramma così stretto e serrato, lo stesso deciso dalla giunta comunale nella delibera di approvazione, lo scorso 8 giugno, del progetto esecutivo dei lavori. Un progetto che prevede (per ora sulla carta) la centralizzazione semaforica, dispositivi di gestione del traffico e comunicazioni alla viabilità, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale in ambito urbano favorendo una diminuzione degli incidenti e, di conseguenza, l’aumento degli standard di sicurezza. In sostanza un corposo intervento di adeguamento su impianti semaforici, dissuasori automatici (pilomat), pannelli a messaggio variabile e videocamere. Con l’obiettivo ad esempio di installare lanterne semaforiche a led, quindi a risparmio energetico, o di dotare gli impianti di dispositivi countdown per permettere l’attraversamento in sicurezza e in tempi certi per i pedoni. Ma non solo. Il progetto prevede anche pannelli a messaggio variabile (per info su viabilità e altre comunicazioni), una piattaforma per convogliare tutti i dati del traffico (postandoli anche sulle pagine social del Comune) e soprattutto un vero e proprio monitoraggio del traffico dei mezzi pesanti attraverso la localizzazione di telecamere lungo una serie di incroci strategici, situati per lo più ai limiti dell’area urbana, prevalentemente coincidenti con gli ingressi in città provenienti dalla strada statale 16 Adriatica. Chissà se tutto questo sarà possibile entro la notte di Capodanno.