BARI - In alcuni comuni della provincia ci sono molte centinaia di persone senza un medico di base. Messi insieme, gli scoperti senza assistenza sono migliaia, anche perché soltanto a Bari ci sono numerose «zone carenti» di assistenza primaria (come vengono definite), cioè aree in cui ci sono nuclei senza dottore di famiglia. «Nella zona di via Manzoni, ad esempio, c’è tanta gente senza - afferma un professionista, chiedendo l’anonimato -. È pietoso vedere malati oncologici costretti a trovare altre soluzioni: cercare un medico in un altro quartiere oppure rivolgersi alla ex Guardia medica per una ricetta. Da molti di noi arrivano decine di assistiti che chiedono di essere presi in carico, ma chi ha il blocco a 1.500 non può perché già al limite. Dalla Asl dicono che ci sono dottori con disponibilità, ma, a parte il fatto che il paziente va dove trova più garanzie, pensando di instaurare un rapporto fiduciario, mi chiedo se sia possibile che ci si debba spostare, ad esempio, da viale Unità d’Italia in via Ravanas oppure a Torre a Mare, dove si sta implementando. In questo quadro, è prassi, come confermano i giovani tirocinanti che fanno anche continuità assistenziale, ricevere la sera nelle ex Guardie mediche una marea di cittadini, provenienti soprattutto dalle periferie che dicono: “Io ho libretto, ma non ho più il medico, mi deve aiutare"».
BANDO - In un recente incontro, un rappresentante della Regione ha addirittura dichiarato che, stando alla ricognizione fatta nelle piattaforme digitali di gestione, nel capoluogo risultano esserci più assistiti che residenti. Il dato ha destato l’attenzione di tutti (e anche di chi scrive), a tal punto che è stata fatta una richiesta per andare a fondo (ci sono tanti studenti domiciliati, molti assistiti extracomunitari, troppi residenti nell’hinterland che però trascorrono quasi tutta la giornata a Bari città e ottengono deroghe?). Di sicuro, c’è un aspetto che taglia la testa al toro: le zone carenti sono state pubblicate nero su bianco dalla Regione il 23 marzo scorso e il bando per il reclutamento ha portato il 19 maggio alla pubblicazione di una graduatoria. Il 5 giugno scorso è iniziato il conferimento degli incarichi. «Sono 14 le zone carenti individuate, oltre a Bari con i suoi cinque Municipi - spiega il medico di famiglia - e se le hanno rilevate significa che si sono accorti delle mancanze. Se poi consideriamo una media di 1.300 assistiti per ciascuna, si arriva addirittura a 20mila persone senza medico in tutto il Barese. Purtroppo, però, finora ho l’impressione che abbiano accettato soltanto i più anziani che avevano diritto al trasferimento dalle zone periferiche alle zone centrali. Gli altri aspetteranno tutto il tempo necessario, 90 giorni, per capire quale possa essere la collocazione più favorevole. In quella graduatoria, infatti, girano più o meno gli stessi nomi candidati in più zone».
INCARICHI - Al conferimento degli incarichi nelle zone carenti di assistenza primaria (48 posizioni: 6 a Bari-Municipio 2, 5 a Monopoli, 4 a Bari-Municipio 1, Bari-Municipio 3 e Corato, 3 a Gioia del Colle e a Molfetta, 2 a Ruvo, Gravina/Poggiorsini, Santeramo e Triggiano, 1 a Bari-Municipio 4, Bari-Municipio 5, con lo studio che può essere aperto a Palese o a Santo Spirito, Terlizzi, Palo, Grumo/Binetto, Sannicandro, Adelfia, Mola, Conversano, Casamassima, Alberobello) hanno potuto concorrere: per trasferimento, coloro i quali risultano già iscritti in uno degli elenchi dei medici titolari di incarico a tempo indeterminato, iscritti da almeno 2 anni in un elenco della Regione e da almeno 4 anni in un elenco di altra Regione (in 20 hanno partecipato al bando mirando a Bari, cioè ai cinque Municipi, e a Molfetta, Mola, Monopoli e Gioia del Colle); i 157 medici (che si sono proposti per varie destinazioni: chi aveva il maggior punteggio ha indicato, come prima scelta, il Municipio 1) inclusi nella graduatoria regionale per la Medicina generale, valida per l'anno in corso; e i 18 medici che hanno acquisito il titolo di formazione specifica in medicina generale successivamente alla scadenza della domanda di inclusione nella graduatoria regionale, ossia i medici che, frequentando il corso di formazione specifica in medicina generale, triennio 2018/2021, per ragioni e circostanze a loro non imputabili (assenze per malattie, gravidanza, ampliamento del termine per lo scorrimento della graduatoria degli idonei) hanno conseguito il diploma dopo il termine di scadenza della domanda di inclusione nella graduatoria dell’anno 2023.