BITONTO - Sono pronti a mettere in atto azioni di protesta anche eclatanti. Le famiglie assicurano che dalla contestazione con i cartelli e striscioni, possono arrivare ad incatenarsi fuori dal cancelli della Asl Bari e della Regione. Il contendere riguarda il trasporto degli ospiti del centro diurno «Crisalide» di Bitonto, un servizio troppo oneroso da poter svolgere in autonomia dai gestori del centro e che da tempo viene chiesto alla Asl, come da normativa regionale, senza alcuna risposta.
«Stiamo parlando del trasporto di persone con disabilità con e senza carrozzina per i quali abbiamo bisogno almeno di 5-6 mezzi ogni giorno – spiegano dal centro diurno -. Non tutti risiedono a Bitonto, per alcuni dobbiamo arrivare fino a Mola di Bari, o girare per le frazioni di Mariotto o Palombaio. E' un servizio troppo costoso per noi, specie alla luce del rimborso giornaliero che ci riconosce la Asl e il Comune. Ci vengono dati 6 euro e 50 centesimi al giorno a persona, comprensivi di tutto, dalla benzina, al costo dell'affitto o manutenzione del mezzo, per non parlare di autista ed accompagnatore. Noi non consegniamo pacchi, noi portiamo persone con disabilità».
I referenti della Crisalide, che ogni giorno gestisce 30 ospiti, sottolineano che a norma dell'art. 46 della legge regionale 4/2010 è la Asl competente per territorio che ha il compito di garantire il servizio di trasporto dei disabili presso i centri diurni e di ritorno a casa. «Ma questo la Asl di Bari non lo ha mai fatto. Andiamo avanti dal 2010, da 13 anni, dovendoci sobbarcare noi tutto. Nel 2010 la tariffa di rimborso al giorno per persona era di 8 euro e 50, ora ci è stata anche abbassata. Una cosa incredibile, con i rincari di benzina e costi di ogni genere, ci abbassano persino l'indennizzo stabilito oltre dieci anni fa, invece di alzarlo. Il risultato è che noi non ce la facciamo più, anche perché il pagamento dovuto, come si suol dire, viene saldato a «babbo morto». A volte chiediamo persino un contributo alle famiglie per cercare di stare nei costi. Poi c'è il problema che le compagnie di assicurazione, o non ci coprono, o ci chiedono premi altissimi. Siamo in ginocchio. Ci rimettiamo e basta. Ecco perché abbiamo avvisato le famiglie che ci potrebbe essere una sospensione del servizio e si sono dette disponibili a manifestare».
La Crisalide, per cercare di ottenere che la Asl fornisca il servizio trasporto, si è rivolta al Tar Puglia che ha respinto l'istanza. Ora è stato presentato appello al Consiglio di Stato. «In una situazione di deregulation completa ogni Asl pugliese si comporta in maniera diversa: a Lecce ad esempio si occupano del trasporto direttamente. Per non dire che a fronte del nostro caso, per il quale il Tar ci ha respinto l'istanza, ad altre associazioni sempre del barese è stato accolto il ricorso. Nel più totale silenzio della Asl Bari. E poi, la Asl Bari fornisce il servizio per strutture con pazienti gravissimi, perché per i nostri pazienti gravi no? La differenza è minima e soprattutto nessuno di questi assistiti ha la speranza di guarire».
«Sono anni che Asl e Regione prendono tempo – concludono - ma ora il tempo non c'è più. I nostri ragazzi e le loro famiglie hanno bisogno della nostra assistenza. Serve loro per non regredire. Se il trasporto non sarà più garantito, tantissimi disabili resteranno chiusi in casa. Non abbiamo altra scelta. Si aggraveranno le loro condizioni, tanto più che le famiglie non possono portarli in autonomia».