BARI - «Sterilizzate, sterilizzate e poi ancora sterilizzate». Patrizia Giaquinto referente del canile sanitario del Comune non ha quasi più voce a forza di ripeterlo. «La mancata sterilizzazione dei cani padronali è una delle cause principali del randagismo, di animali che poi vengono abbandonati e fanno una fine drammatica. E che non si pensi che quando vengono accalappiati e finiscono in canile, sia la soluzione che li salva. Perché non lo è».
Le obiezioni alla sterilizzazione sono spesso legate al costo dell'intervento. In altri casi i padroni si dicono «dispiaciuti» di dover ricorrere ad una pratica del genere, applicando criteri umani ad un cane che invece starebbe molto meglio. «Scuse. Sono solo scuse – ribadisce la Giaquinto - ci sono state campagne anche gratuite per le sterilizzazioni, ma non si è sortito effetti. Comunque non portavano i cani. Quindi sono solo bugie. Alla fine è sempre il controllo quello che manca. La sterilizzazione da una parte, dall'altra la microcippatura e molti dei problemi verrebbero, se non del tutto risolti, almeno calmierati. Avremmo bisogno che tutti facessero il loro dovere. Sono anni che aspettiamo il riconoscimento e relativa attività da parte delle guardie zoofile, che potrebbero darci una mano nella verifica del microchip. Così come si è svolta e chiusa la gara per avviare la sterilizzazione di pitbull e molossi, solo che ad ora non se ne sa più nulla. E intanto pitbull e cani di grossa taglia continuano ad essere abbandonati. Qui al canile abbiamo una sezione apposita per tutti i pitbull che ci troviamo a dover gestire».
Quando si va in canile per una adozione, nel caso si decida per un cane adulto viene sempre consegnato microchippato e sterilizzato. Nel caso di cuccioli il microchip c'è già, e si sottoscrive una sorta di impegno alla sterilizzazione.
Il canile sanitario (annesso alla struttura comunale) è aperto per visite il martedì e sabato dalle 15.30 alle 18.30 e la domenica dalle 11 alle 13. Si può raggiungere in via dei Fiordalisi 24 alla zona industriale. Anche solo sfogliare le pagine Facebook è un girone di dolore. Tra le ultime storie postate quella di Riffa, due occhi dove annegare per l'amarezza, sette anni, simil volpina di otto chili, abbandonata dalla sua padrona che non vuole intestarsi il microchip e di conseguenza l'ha abbandonata dentro una gabbia.