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«Io, modella per un giorno, così lotto contro il tumore»: la storia di una donna di Molfetta

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

«Io, modella per un giorno, così lotto contro il tumore»: la storia di una donna di Molfetta

Nel Castello di Barletta in passerella parrucche e sorrisi per dare coraggio a tutte le donne con un’insolita sfilata di moda

Sabato 24 Giugno 2023, 13:04

BARLETTA - La forza delle donne è smisurata. Ma questa profuma di vita. Nonostante un tumore al seno. Oltre i confini della paura. A dar forma a questa storia di «incitamento ad andare avanti» è Francesca Altamura. Questa straordinaria combattente, 36enne di Molfetta impiegata nel settore del customer care in una azienda di servizi luce e gas, ha scritto una pagina di vita in diretta durante una sfilata di moda tenutasi nell’incantevole scenario del castello di Barletta. Un evento organizzato dalla sensibile barlettana Antonella Piccolo dove tante altre donne, altrettanto fantastiche come Francesca, hanno commosso tutti per la loro unicità e fermezza a prendersi la vita. Mostrandosi in passerella.

Francesca nella sua «vita vecchia» non aveva mai pensato di sfilare. Ma per la «vita nuova» doveva farlo. Quando incontra il cronista è diretta: «Ho deciso di sfilare per lanciare un messaggio a tutte le donne che come me stanno attraversando un periodo difficile. A tutte le donne che sono in cura per una patologia grave tanto quanto la mia e che non credono più in se stesse e che magari si sentono stanche e sfiduciate».

E poi: «Si è belle in tutti i modi, l’essere donna non dipende solo dai capelli. Se anche in alcuni momenti si può aver voglia di mollare e di lasciar fare al fato ho certezza che dentro ognuna di noi esiste una voce che ci darà sempre la tenacia e la forza per vincere. Il coraggio per non mollare e la pazienza per persistere».

Poi, roteando il caleidoscopio dei ricordi, ricompone un doloroso mosaico: «Esattamente il 29 giugno dello scorso anno, facendo una doccia, tramite autopalpazione, ho sentito che vi era qualcosa di strano nel seno sinistro. Dalla mattina alla sera ho notato un ispessimento. Sentivo una specie di nodulo che mi dava forte fastidio e causava dolore al petto e al braccio sinistro. La cosa più drammatica è stata che di lì a una settimana il 7 luglio mi sarei dovuta sposare con il mio Giuseppe. L’esame diagnostico l’ho eseguito sette giorni dopo il mio matrimonio».

Le tessere più lancinanti: «Mi sono trovata catapultata in un’altra dimensione. Sono passata dal vivere la gioia più grande della mia vita a subire passivamente un inferno».

L'attualità: «Mi reputo una bella donna anche con qualche chilo in più. Senza capelli, indossando una parrucca o un turbante, non mi sono mai sentita inadeguata. Mai vergogna o imbarazzo. Sfilando ho provato una forte energia e utile in qualche modo per chi non ha il mio stesso carattere e il mio stesso modo di reagire alle difficoltà della vita. Spero di aver ispirato anche solo una donna a non abbattersi e a credere in se stessa. Io continuo a combattere. Ogni giorno».

Il messaggio finale: «Consiglio con tutto il cuore di sfilare perché è un momento di condivisione che va oltre l’immagine esteriore. Con Antonella, Mariangela e tutti le altre ragazze si è creato un rapporto intimo ben oltre l’amicizia».

«La forza di Francesca è meravigliosa», afferma commossa Mariangela Spera. Quella sera, lei, ha curato con dolcezza «tutte le parrucche per donne che ti trasmettono il vero valore della vita».

«È un mondo che conosco, quelli dei tumori, per troppi episodi nella mia famiglia. Entrare in empatia con queste donne mi viene spontaneo. Abbiamo bisogno di incontrarci. I loro occhi inizialmente sono spenti. Apro il mio cuore a loro, ascolto quelle che sono le loro paure, divento loro amica affinché possano il più possibile sentirsi a proprio agio - ha aggiunto Mariangela per tutti affettuosamente Madame Toupet -. La cosa che mi gratifica e mi riempie di gioia e vedere nuovamente sul loro volto il sorriso e quella sicurezza che avevano perso. La parrucca è un accessorio importante che aiuta a ritrovare per quanto possibile l’immagine che purtroppo a causa degli effetti collaterali della chemioterapia viene a cambiare aiutando le donne a sentirsi se stesse e a poter vivere in totale serenità la quotidianità».

Chapeau a tutte le donne.

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