BARI - Non c’è pace per l’edilizia giudiziaria barese. Una piccola porzione di controsoffitto nella sala di accesso alle aule di udienza al piano terra del Palagiustizia di via Dioguardi è crollata ieri mattina. Un cedimento forse dovuto ad una perdita d’acqua refrigerata dei condizionatori. Fortunatamente poca cosa e nessuna conseguenza. I pezzi di cartongesso sono caduti a qualche decina di centimetri dagli avvocati che, in attesa della propria udienza, erano seduti solo qualche poltroncina più in là. Poca cosa, è vero, ma ancora una volta sintomo di una ben più profonda criticità strutturale: i palazzi che attualmente ospitano gli uffici giudiziari penali sono inadeguati alla funzione che svolgono.
Del resto si tratta di soluzioni provvisorie, «ponte» come vengono definite da anni, in attesa di una nuova sede unica. Il piccolo crollo di ieri mattina ha riacceso vecchi ricordi e immagini, quelle degli intonaci della facciata che si staccavano e le crepe nei muri nel vecchio palagiustizia di via Nazariantz (poi sgomberato proprio per rischio crollo nel 2018, inaugurando la lunga stagione delle udienze delle tende e poi dei traslochi), piccoli cedimenti anche in piazza De Nicola e ora questo. Certo non siamo di fronte a problemi strutturali tali da temere per la staticità del palazzo, ma è comunque un sintomo. Un edificio che è stato messo a nuovo solo due nani fa e che, però, quasi ogni giorno deve fare i conti con qualche disagio, a partire dal cronico malfunzionamento degli ascensori.
Quando ieri mattina quella piccola porzione di controsoffitto in cartongesso è venuta giù, è stata vissuta dai presenti, soprattutto avvocati, quasi con rassegnazione. «Per fortuna nessuno si è fatto male e parliamo di un piccolissimo cedimento, ma è sicuramente la dimostrazione che queste soluzioni riattate non sono il massimo e questo - secondo la presidente della camera penale, l’avvocata Marisa Savino - rende ancora più necessaria una sede unitaria nuova».
Subito i carabinieri hanno messo in sicurezza la zona del cedimento, circoscrivendo l’area con i calcinacci e i frammenti di cartongesso con le panche, quasi a formare transenne, con l’attività giudiziaria nelle aule che è proseguita senza disagi. I quadranti intorno a quello crollato forse perché zuppo di acqua, sono ancora loro evidentemente bagnati e a rischio cedimento. Nei prossimi giorni sarà verificata l’origine della eventuale perdita per la necessaria riparazione dell’impianto e del soffitto.
Intanto prosegue il trasloco degli uffici della Procura nella seconda torre e quello «verticale» del Tribunale, cioè le stanze e cancellerie dei giudici si stanno spostando nei piani che man mano vengono liberati dai pm. Nella seconda Torre, dove sono già occupati quasi tutti i piani alti, sono comunque ancora in corso i lavori, soprattutto quelli che riguardano le aule di udienza che ospiteranno Corte di Assise e Tribunale di Sorveglianza. «Su questo siamo preoccupati - dice ancora la presidente dei penalisti Savino - perché non abbiamo notizie sui tempi di realizzazione delle celle per i detenuti. Inoltre presto programmeremo un incontro con i presidenti di sezione del Tribunale perché anche il palazzo di via Dioguardi, presumibilmente ad agosto, sarà interessato da lavori per realizzare altre aule per le udienze».