BARI - «C’è ancora del buono in questo mondo, ed è giusto combattere per questo» anche se a documentarlo è uno smartphone. Sono, telefoni a parte, le parole dei due protagonisti del Signore degli Anelli, il celebre romanzo di Tolkien, che ben riassumono il progetto sociale di Luca Lobuono, 31enne barese doc, che da gennaio ha cominciato a pubblicare su Instagram e TikTok degli “esperimenti social”. Si tratta di una serie di clip in cui mostra come reagiscono le persone a una richiesta di aiuto. Il giovane, a seconda delle situazioni, si finge cieco, povero, depresso o vittima di violenze, attendendo che qualcuno arrivi in suo soccorso. Il canale si chiama @lobuonoinside e nel giro di pochi mesi ha riscosso un successo clamoroso con oltre 140 milioni di visualizzazioni. L’operazione di Lobuono è semplice ma al tempo stesso immediata, per questo funziona.
In uno dei suoi video-esperimenti Luca si mostra terrorizzato davanti a una scala mobile in un centro commerciale del Sud. È così spaventato all’idea di salirci che resta bloccato in cima. Nel video si vedono alcune persone che lo vedono in difficoltà, ma passano oltre, ignorandolo, finché il giovane non viene “salvato” da una famiglia che anziché andare avanti per la sua strada, si ferma per aiutarlo. Il padre si volta e chiede al 31enne se ha paura. Dopo la risposta affermativa dell’altro, l’uomo torna in cima alla scala mobile per offrirgli il braccio e qualche parola di conforto. Prova poi a calmarlo mentre scendono. Non lo deride e non lo umilia, mostrando invece comprensione e compassione.
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L’aspetto migliore di questo esperimento è il fatto che, con il suo esempio, il padre sta insegnando a suo figlio ad agire con gentilezza nonostante la frenesia e l’indifferenza che caratterizza le nostre giornate. Ovviamente la famiglia non sa di essere ripresa da una telecamera, semplicemente si comporta con umanità.
I video di Lobuono hanno finora mostrato una città, Bari, a volte disinteressata agli altri. Nei filmati emerge infatti come spesso i baresi nemmeno si accorgano della sua presenza, passandogli davanti senza curarsi di lui. Nonostante ciò, i video finiscono molte volte con un lieto fine, come in questo episodio.
Spiegaci l’idea del tuo canale. Da dove nasce? Sei uno dei pochi che a Sud utilizza questa tipologia di “comunicazione”, no?
«Sono sempre stato una persona sensibile e durante un periodo buio vedevo tanti video di questo tipo e mi emozionavano. Alcuni mi hanno addirittura cambiato in meglio. È lì che ho capito e desiderato per la prima volta di cominciare a realizzare io stesso contenuti del genere. Ne parlai alla mia ragazza Alessia Roncone che sin da subito ha sposato l’idea e proposto di riprendere lei stessa i miei video e così è stato. Sapevo che da Roma in giù non c’era nessuno che facesse qualcosa del genere e questo mi ha dato la spinta finale per iniziare il 4 gennaio 2023, ma non mi aspettavo al pronti via un impatto mediatico così forte».
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con il tuo progetto?
«Vorrei che il mio canale nel tempo diventasse una sorta di punto di riferimento per i ragazzi di oggi, sempre più social-dipendenti, in cui trovare una sorta di educazione alla gentilezza. Scegliere di condividere questo tipo di contenuti sui social credo sia una grande responsabilità e io vorrei diffondere attraverso i miei video messaggi di speranza, generosità, altruismo e rispetto verso il prossimo».