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Pietroforte (Pd): «Mi candido per guidare Acquaviva con concretezza e competenza»

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

Pietroforte (Pd): «Mi candido per guidare Acquaviva con concretezza e competenza»

«Sì a una città a misura di bimbo. Dialogo con i 5S sul programma». Tra le nuove realizzazioni in arrivo un nido e il restyling del centro storico

Giovedì 18 Maggio 2023, 12:56

Consigliere Francesca Pietroforte, è arrivata prima con il 38,06% ma non è bastato, a fine mese si torna alle urne. Come giudica questo risultato?

«Sono arrivata prima, con 417 voti in più rispetto alle liste e non mi aspettavo questo risultato sulla mia persona».

Cosa ritiene abbia convinto gli elettori?

«La mia personalità ha caratteristiche ben precise: ho un’esperienza amministrativa di tredici anni, sono stata assessore, presidente del Consiglio comunale, ho un ruolo sovracomunale in Città metropolitana. Poi sono moderata, non ho posizioni estremiste, la mia è una figura che ha sempre puntato sul dialogo, sull’unione e sulla diplomazia».

Ritiene di essere espressione di continuità rispetto all’amministrazione Carlucci che l’ha preceduta e che ha governato per dieci anni?

«L’aver amministrato per due mandati rappresenta un valore dal punto di vista delle progettualità avviate e dei finanziamenti intercettati, perché questo permette di dare concretezza ai programmi futuri. Quando dico che ad Acquaviva avremo un nuovo nido comunale, non parlo di una proposta campata in aria ma di una proposta già finanziata, così come quando parlo del progetto, molto sentito nella nostra città, di riqualificazione del centro storico, parlo di un finanziamento di quattro milioni che è già arrivato attraverso la Città metropolitana, dove sono consigliera. Allo stesso modo, quando affronto il tema dell’ex plesso dell’ospedale Miulli, sono in grado di dire che lì ci sarà la Casa di comunità e che saranno trasferiti gli uffici della Asl, altro progetto al quale abbiamo lavorato. Cose concrete. Al tempo stesso, io rappresento un cambiamento, inevitabilmente».

In che senso?

«Se fossi eletta, sarei la prima donna sindaco di Acquaviva, inoltre sono diversa dal sindaco uscente, sono un’altra persona, anche dal punto di vista dell’impostazione amministrativa. Ho avuto anche scambi molto accesi con Davide Carlucci. Va detto, però, che mai Acquaviva aveva avuto lo stesso sindaco per dieci anni».

Ad Acquaviva il partito dell’astensionismo ha perso, c’è stata una buona affluenza alle urne, con oltre il 72%, addirittura in crescita dello 0,30%, un buon segno…

«Io penso sia un segnale molto positivo che smentisce anche i dati iniziali. Era stato commissionato un sondaggio e si parlava di un notevole astensionismo, invece c’è stata una grossa partecipazione che spero sia confermata anche quando andremo al ballottaggio, tra circa due settimane».

A proposito del ballottaggio: i risultati ottenuti al primo turno sono stati azzerati, si ricomincia. Lei è espressione del Pd che, in molti casi, primo tra tutti la Regione Puglia, è alleato con il M5S. Ad Acquaviva, invece, siete andati separati, i pentastellati avevano un’altra candidata. Pensa che adesso si potrebbe fare sintesi?

«Io chiederò al M5S di ragionare insieme sul programma, non siamo poi così distanti. Farò un passo in quella direzione. Posso dire che, quando alla vigilia del voto è stato evidente che si sarebbe andati al ballottaggio e che il M5S non ce l’avrebbe fatta, molti elettori si sono avvicinati a me, offrendomi sostegno».

In quale modo affronterà questo rush finale?

«Potenziando i momenti di incontro, le campagne elettorali non si possono fare sui social, bisogna parlare con le persone fuori dai social. Serve il dialogo faccia a faccia».

Come sarà, eventualmente, la sua Acquaviva?

«Avrà servizi per le famiglie, sarà una città più a misura di bambino, con più spazi verdi: mi impegnerò moltissimo su questi temi».

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