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«La spettacolarizzazione della giustizia penale», a Bari il confronto tra cronaca e tribunale mediatico

 
Redazione online

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«La spettacolarizzazione della giustizia penale», a Bari il confronto tra cronaca e tribunale mediatico

Appuntamento venerdì 19 maggio alle 15: sarà anche presentato il libro «Informazione e giustizia penale. Dalla cronaca giudiziaria al processo mediatico», a cura di Nicola Triggiani, Ordinario di Diritto processuale penale 

Mercoledì 17 Maggio 2023, 11:57

BARI - Venerdì 19 maggio alle 15, nell’Aula magna del Palazzo di Giustizia di Bari è in programma il convegno «La spettacolarizzazione della giustizia penale: dal giornalismo giudiziario al tribunale mediatico», nel corso del quale sarà presentato il libro, recentemente edito da Cacucci, «Informazione e giustizia penale. Dalla cronaca giudiziaria al processo mediatico», a cura di Nicola Triggiani, Ordinario di Diritto processuale penale e Docente nel Master in Giornalismo dell’Università di Bari Aldo Moro.

A relazionare saranno il Prof. Francesco Perchinunno, Docente UniBa di Diritto costituzionale; il Dott. Renato Nitti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani; l’Avv. Carmelo Piccolo, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Bari; nonché lo stesso Prof. Nicola Triggiani. Le conclusioni saranno affidate alla Dott.ssa Maria Teresa Romito, Consigliere della Corte d’appello di Bari. A moderare il dibattito, il Vicedirettore della Gazzetta del Mezzogiorno, Dott. Mimmo Mazza.  

Sono previsti i saluti istituzionali di numerose autorità: Franco Cassano, Presidente della Corte d’appello di Bari; Alfonso Pappalardo, Presidente del Tribunale di Bari; Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia; Carmela Ventrella, Vicedirettore del Dipartimento di Giurisprudenza di Bari; Roberto Rossi, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari; Silvia Sammarco, Presidente della Giunta esecutiva sezionale ANM Bari; Salvatore D’Aluiso, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari; Piero Ricci, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia; Antonio Guido, Direttore della Scuola Forense di aggiornamento di Bari; Marisa Savino, Presidente della Camera Penale di Bari; Palmo Dorian Saracino, Presidente della sez. di Bari dell’AIGA; Nicola Cacucci, Editore.

Il Convegno è accreditato per la formazione di avvocati, giornalisti e studenti del Dipartimento di Giurisprudenza di Bari.    

Il volume – che sarà presentato il 20 maggio al Festival della Giustizia Penale di Modena ed è già stato presentato in anteprima al Festival del Libro Possibile di Polignano a mare nell’estate scorsa – raccoglie contributi di docenti di varie Università italiane (Bari, Milano, Torino, Firenze, Perugia, Chieti-Pescara, Roma Tor Vergata, Campania L. Vanvitelli, Salento, Calabria, LUMSA Palermo), nonché di magistrati, avvocati e giornalisti, affrontando in prospettiva interdisciplinare le complesse problematiche relative al rapporto tra processo penale e informazione ed evidenziando l'attrito tra libertà di cronaca e altri valori costituzionali (amministrazione della giustizia, presunzione di non colpevolezza, diritto di difesa, riservatezza, ecc.), alla ricerca di un difficile punto di equilibrio in un settore nevralgico per la democrazia.

Emerge un profondo divario tra dato normativo e prassi: a fronte di un articolato complesso di regole, risulta molto frequente l’inosservanza dei divieti di pubblicazione di atti posti a tutela del segreto investigativo o della riservatezza.  

I maggiori effetti distorsivi nella rappresentazione mediatica della giustizia penale derivano però non tanto dalla narrazione mediante la cronaca giudiziaria – che pure registra abusi, carenze ed eccessi – quanto dal più recente fenomeno dei “processi paralleli” in TV, in grado di condizionare pesantemente l’opinione pubblica e di incidere potenzialmente anche sullo stesso svolgimento e sugli esiti del processo. 

Al di là di eventuali ulteriori modifiche normative, resta centrale il richiamo alla deontologia e al senso di responsabilità degli operatori della giustizia e dell’informazione, ma soprattutto auspicabile un’autentica rivoluzione culturale che coinvolga media, magistratura e società. 

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