BARI - Con circa 24.100 volontari, Bari si conferma una città a forte vocazione solidale: svolgono attività benefiche quasi 9 su 100 fra le persone con più di 14 anni. É quanto emerge dal rapporto 'Sussidiarietà e...sviluppo sociale', realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), in collaborazione con Istat, che sarà presentato oggi alle 16 nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.
I volontari baresi hanno tra i 45 e i 64 anni, il 51% uomini e il 49% donne, e i due terzi di loro sono diplomati o laureati. Fra le persone in buone condizioni economiche quasi una su quattro fa volontariato, ma l’impegno è forte anche fra chi ha una situazione più modesta (10%) o è disoccupato, pensionato o casalinga (10%).
Alla presentazione della ricerca partecipano, tra gli altri, il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, il commissario straordinario del governo della Zes Adriatica interregionale Puglia-Molise, Manlio Guadagnuolo, e il sindaco di Bari, Antonio Decaro. «Le attività portate avanti quotidianamente dalle associazioni del privato sociale e dal mondo del volontariato a sostegno delle persone più fragili è fondamentale, tanto più in una città di media grandezza come Bari», commenta il sindaco di Bari Antonio Decaro. «Lo abbiamo sempre saputo - continua il primo cittadino - e ne abbiamo avuto conferma durante la pandemia e i primi lockdown. Senza il loro prezioso contributo l’amministrazione comunale non potrebbe mai farcela».
Nel 2022, la Fondazione Arca ha distribuito 9.600 pasti caldi ai senza dimora e 360 pacchi viveri alle famiglie indigenti. Sono i dati diffusi da Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, in occasione della presentazione del rapporto 'Sussidiarietà e...sviluppo sociale'. «Il primo aiuto, sempre - evidenzia - è la nostra mission che si traduce nell’aiuto concreto quotidiano offerto alle persone fragili per recuperare l’autonomia abitativa e lavorativa, e riconquistare un ruolo nella comunità».