BARI - "Per aver osato la ricreazione filmica del volo dei lussuriosi. Per l'efficacissimo gioco di specchi e movimenti tra Paolo e Francesca negli interni. Per l'enigmaticità simbolicamente forte della processione finale". Con una motivazione che riconosce il valore dell'originalità e la capacità di raccontare senza veli e senza retorica, "L'amor sospeso", il cortometraggio realizzato dall'istituto comprensivo "Ingannamorte", ha conquistato la medaglia di bronzo del Festival Dantesco, il concorso nazionale
promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Nel prodotto multimediale a firma della scuola guidata dal dirigente Vincenzo Martorano, il femminicidio proposto ripercorrendo la vita di Francesca da Rimini, viene trattato attraverso un contatto profondo, un'immedesimazione che lacera qualsiasi forma di giudizio e pregiudizio.
Eppure non è il terzo posto l'unico riconoscimento che l'istituto gravinese si è aggiudicato. Ieri pomeriggio, davanti al noto regista Pupi Avati che ha visionato tutti i lavori delle scuole partecipanti, con l'emozione a fior di pelle di studenti e docenti coinvolti, seppur presenti da remoto, l' "Ingannamorte" è risultata vincitrice assoluta del "Premio Costumi", "Per l'eleganza - a tratti dal sapore "viscontiano" - dei costumi, in bella armonia con le splendide sale interne e le location esterne scelte come set".
Infine, con quasi 10mila visualizzazioni e 2425 like "L'amor sospeso" ha conquistato il secondo posto per il maggior numero di "mi piace".
Realizzato con stile, rigore e coscienza, il progetto gravinese moltiplicatore di emozioni e riflessioni ha evidentemente lasciato il segno tanto nei 24 studenti protagonisti quanto nella giuria.
L'ANTEFATTO
“Dedicato alle vittime di femminicidio”: si condensa in questa frase che anticipa i titoli di coda, un omaggio a tutte le “rose spezzate”, la forte carica emotiva presente nel cortometraggio dal titolo “L’amor sospeso” a cura dell’Istituto comprensivo “N. Ingannamorte”, finalista insieme all’altro prodotto multimediale “Tra la perduta gente” a cura della medesima scuola, della XIII edizione del Festival Dantesco promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. 24 studenti fortemente motivati, dagli 11 ai 14 anni (classi II A-D-E-F e IIIA), hanno recitato e cantato alcuni versi della Divina Commedia, immergendosi nell’intimità dei personaggi e nel contesto storico di riferimento, facendo perno su una “disciplina” di indubbia centralità nel percorso di educazione scolastica, valore che diventa anche urgenza sociale: il rispetto della persona.
Ma l’orgoglio della scuola gravinese è ben più ampio: aggiudicatosi il titolo di “partner” a seguito della partecipazione alla precedente edizione del Festival Dantesco e alla conseguente vittoria nella sezione animazione con il fumetto “Dal ponte di Gravina - Giù fino all’Inferno”, l’istituto “Ingannamorte”, per altro unico pugliese in finale, concorre ora con altre sette scuole partner, ciascuna autrice di due cortometraggi. Due i premi che saranno assegnati domenica 7 maggio, di cui uno conferito da una giuria tecnica e l’altro dal pubblico social in base al maggior numero di like. C’è ancora tempo per esprimere la propria preferenza, per questo dalla scuola il coro è unanime: “Votate sui social e fare votare”; un invito a visionare i cortometraggi (L'amor sospeso https://youtu.be/acPuoYEvEKs Tra la perduta gente https://youtu.be/3DS21xQ-6WY ) e a gratificare i due progetti che, al di là dell’esito finale, hanno portato alla luce pregiudizi e stereotipi, avviando una attenta riflessione tra tutti i partecipanti.
Nel primo cortometraggio, quel sangue innocente sparso nel mondo passato e contemporaneo, il tormento a cui madri, mogli e figlie sono tuttora troppo esposte, è stato interpretato ripercorrendo le sorti di Francesca da Polenta, vittima di un episodio di cronaca realmente accaduto nel XIII secolo, a seguito di una relazione segreta con Paolo Malatesta, ripreso dal sommo poeta nel V canto dell’Inferno. Per il Dante portato in scena dai giovanissimi attori in erba, Francesca ha avuto piena assoluzione mentre mano nella mano percorre con il suo amato il ponte idealmente sospeso tra Inferno e Paradiso, seguita da un corteo di donne con il volto segnato di rosso, esplicito riferimento al femminicidio. Accuratamente scelte le ambientazioni: è nei luoghi simbolo della città di Gravina che è stato inscenato il video, tra cui il complesso rupestre di San Michele delle Grotte, alcune stanze della fondazione “Pomarici Santomasi” e il ponte Acquedotto. A guidare gli alunni in un percorso durato vari mesi, fatto di studio, approfondimento e avvicinamento all’arte cinematografica, sono state le insegnanti Maria Scalese, Nunzia Tarantino, Odilia Cancellara, Marisa Carbone, Adele Caputo. Nel secondo cortometraggio, invece, i ragazzi cantano i primi versi dell’Inferno, quelli antecedenti alla discesa agli inferi, sulle note di un arrangiamento musicale ideato dagli alunni che frequentano l’indirizzo musicale, coadiuvati dal docente Pasquale Quero. È a tutti gli studenti e ai docenti coinvolti che va anche il sentito ringraziamento del dirigente dell’istituto “Ingannamorte”, Vincenzo Martorano, il quale sin da subito ha fatto suo l’entusiasmo mostrato, moltiplicandolo.