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Calcio, Antenucci fa l’«highlander»: Bari si gode la sua bellezza

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Il bomber Antenucci, foto Donato Fasano

Il bomber Antenucci (foto Donato Fasano)

Chi pensava che Mirco fosse destinato a una stagione da comprimario ha dovuto ben presto cambiare opinione

Venerdì 07 Aprile 2023, 12:12

BARI - Classe, caparbietà, professionalità e cuore: così Mirco Antenucci si è di nuovo caricato il Bari sulle spalle. Senza proclami, lavorando in silenzio anche quando la sua stagione pareva destinata a renderlo tra gli attori non protagonisti. Invece, il bomber molisano si è ripreso la copertina. Il simbolo dei biancorossi che cercano il «miracolo» è lui.

BOMBER PESANTISSIMO - Non è una novità, in fondo. Antenucci è stato l’uomo più determinante negli ultimi quattro anni dei Galletti. Travolgente al primo anno di serie C con 21 gol, comunque il miglior realizzatore dei pugliesi (con 14 centri) nella disgraziata stagione targata Auteri-Carrera nel 2020-21, quindi di nuovo su numeri altissimi per riconquistare la serie B, marchiata dalle sue 17 realizzazioni nello scorso torneo in Lega Pro. Era difficile scommettere ancora sul suo peso specifico in cadetteria. A 38 anni suonati, in una categoria che impone puntualmente ritmi alti e agonismo, sebbene Mirco in B non abbia mai tradito, inondando le sue stagioni di reti: da Ascoli a Terni, da Torino a Ferrara con la Spal. Si pensava che l’età non più verdissima si sarebbe scontrata con l’intensità del campionato, che il suo ruolo sarebbe stato di affidabile guida per il reparto, magari di una sorta di «Altafini degli anni 2000», ovvero l’arma da calare nei finali di gara. Antenucci, invece, è stato un inamovibile dall’inizio del campionato fino alla trasferta di campionato, penultima di andata. Una sola assenza per un intoppo muscolare (nella gara interna con la Ternana), utilizzato a gara in corso soltanto a Frosinone e Benevento, ben cinque reti a referto.

Dal match con il Genoa, invece, è cominciata una fase diversa: tre panchine di fila (con i liguri, il Parma ed il Palermo), appena 12’ in campo, il mercato in corso con qualche corteggiatore pronto a proporgli allettanti prospettive. E soprattutto, un digiuno che si era prolungato addirittura a 15 match di fila: un inedito nella sua avventura in Puglia. Ma il numero sette non ha mollato e ha sfruttato ogni occasione per dimostrare di esserci ancora. Ha ritrovato la gioia più dolce nella mezzoretta disputata nel sentito match contro la Spal, quindi con il Cagliari si è assunto l’incombenza di calciare all’ultimo respiro il rigore che è valso il pareggio con i sardi. Senza tremare, sebbene l’ultimo tentativo dagli undici metri (a Cosenza) era stato fallito. E, ancora, nell’ultimo incontro, si è ripetuto sbloccando il match con il Benevento da penalty al culmine di una prestazione da leader puro. C’è una statistica che più di tutte parla per lui: nei suoi quattro anni con i Galletti, ha segnato appena due reti inutili ai fini del risultato. È avvenuto nel 2019-20 in casa con la Viterbese (1-3) e l’anno successivo a Teramo (1-2). Per il resto, i suoi sigilli hanno puntualmente contribuito alla classifica.
Basti pensare che nel torneo in corso ha portato in cassa addirittura 20 punti. Non può essere un caso: Antenucci incide quando serve, per la squadra è un valore inestimabile.

COPPIA STORICA - E allora, eccolo di nuovo sulla breccia per questo rush finale. In un reparto quantomai affollato, Mirco ha sbaragliato qualsiasi concorrenza. Malgrado l’investimento corposo effettuato dal club su Scheidler o l’arrivo in gennaio di un talento come Sebastiano Esposito, il «lupo di Roccavivara» ha dimostrato di non perdere il vizio. Oggi, il tandem offensivo sulla carta titolare del Bari è Antenucci-Cheddira, ovvero la coppia che più volte è stata schierata la scorsa stagione in serie C. Impensabile, infatti rinunciare al 25enne marocchino che, pur in un periodo meno felice rispetto all’avvio bruciante, resta pur sempre il vice capocannoniere del campionato con 15 reti. Ma ora è difficile immaginare che Mignani non scelga Mirco dal primo minuto. Forse gli mancherà un pizzico di esplosività nello spunto, ma per affidabilità, presenza nel gioco ed esperienza, ancora una volta si è rivelato irrinunciabile. Perciò, è lecito supporre che anche lunedì, nella delicata trasferta contro il Sudtirol, saranno lui e Cheddira a guidare la prima linea pugliese.

PENSIERO STUPENDO - Il futuro di Antenucci resta un rebus. Il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno. Sembra quasi irrealistico immaginare un Bari senza di lui. Eppure, la carta di identità, la necessità di centellinare gli «over» in caso di permanenza in B (se ne possono iscrivere appena 18), potrebbe indurre il club a scelte dolorose. Il direttore sportivo Ciro Polito è stato chiaro: per i calciatori in scadenza si parlerà a bocce ferme. Il bomber molisano non avrebbe dubbi: in qualunque situazione, da Bari non si muoverebbe. La sua famiglia ormai è a casa in Puglia, lui si sente perfettamente integrato in città e in una piazza che gli è profondamente grata. Eppure… l’epilogo non è scontato. A meno che davvero non si realizzi il miracolo atteso dall’intero popolo biancorosso. Perché in caso di promozione, ogni calcolo o strategia dovrebbe essere messo in secondo piano. Mirco meriterebbe di diritto il rinnovo per calcare il palcoscenico più prestigioso.
Lui che è stato (con il capitano Valerio Di Cesare e non a caso sono praticamente inseparabili) l’alfiere più luminoso della rinascita dovrebbe essere gratificato con un premio del genere. In fondo, forse era quello che ha sempre sognato, quando decise di lasciare la massima serie per sposare il progetto barese e ripartire dalla C. E allora, non gli resta che trascinare ancora il suo Bari verso un traguardo incredibile. Magari raggiungendo ancora una volta la doppia cifra, a cui mancano appena due reti. Un pensiero stupendo, insomma. Ma per uno con il suo palmares, nulla davvero è impossibile.

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