BARI - Le associazioni come il Codacons esistono per fare gli interessi dei consumatori. Informano e, quando necessario, difendono. La sezione barese stavolta ha fatto di più: si è messa nei panni dei cittadini del capoluogo (e degli studenti pendolari) che hanno deciso di acquistare gli abbonamenti Muvt in bus365, i titoli, dal costo di 20 euro ciascuno (sono attualmente circa 14mila quelli emessi), per viaggiare senza limiti per un anno sui bus del trasporto pubblico locale garantito da Amtab, in modo da rilevare la fondatezza delle segnalazioni riguardanti una anomalia nel gestionale dell’applicazione digitale.
In effetti, l'imperfezione c'è. L’app Muvt non permette di registrare e di archiviare (cronologicamente) tutte le validazioni effettuate sugli autobus (ogni giorno in media sono circa 7.500). Normalmente sarebbe questione puramente statistica (e in parte lo è, visto che permette di monitorare i flussi di utilizzo), se non fosse che i riscontri (le validazioni appunto) sono essenziali per avere diritto al prezzo scontato di acquisto. «La app Muvt fruibile tramite smartphone o apparecchi elettronici - è scritto nella diffida inviata dal Codacons ad Amtab e Comune - non dispone di una funzione di archivio storico che consenta agli utenti di registrare cronologicamente tutte le validazioni dell'abbonamento da loro eseguite sugli autobus, impedendo così di precostituirsi un elemento di prova in caso di contestazioni, prova che resta esclusivo appannaggio della società del trasporto urbano. Tenuto conto che il regolamento del servizio prevede che "per garantire l'effettivo utilizzo degli abbonamenti, nonché per razionalizzare l'utilizzo delle risorse disponibili, vi è un meccanismo di annullamento automatico del titolo agevolato nel caso in cui non venga raggiunta una quota minima di 3 validazioni nei primi 3 mesi di validità dello stesso" e che "in caso di annullamento del titolo non è previsto alcun rimborso in favore dell'utente", si invita Amtab, dal momento che peraltro "l'abbonamento agevolato Muvt in bus365 è rilasciato esclusivamente in formato elettronico in maniera totalmente digitalizzata e in modalità self-service", ad apportare modifiche e integrazioni all'applicazione che consentano agli utenti di conservare lo storico delle proprie convalide, costantemente per tutta la durata dell'abbonamento, quale prova opponibile alla società di servizi in caso di contestazioni».
Il Codacons non contesta il regolamento in sé, ma la vessatorietà di fatto. «Le previsioni regolamentari, in linea di principio corrette perché poste a tutela di un interesse pubblico, riguardanti la fruizione delle agevolazioni da parte di persone che si avvalgono effettivamente dei mezzi pubblici - spiega l’avvocato Dario Durso, referente barese del Codacons - nella sostanza si rivelano però vessatorie, e dunque inefficaci, perché determinano uno squilibrio dei diritti e degli oneri, in favore della società partecipata e a carico dei consumatori, i quali, non hanno una prova delle obliterazioni eseguite sugli autobus. Pertanto abbiamo chiesto all’Amtab di rimodulare l’applicazione Muvt in bus365 per consentire agli utenti di conservare lo storico delle convalide quale prova opponibile alla società del trasporto urbano, in caso di addebiti loro mossi. In alternativa, abbiamo chiesto di eliminare, o comunque di rendere inefficaci e non operative, per tutto il tempo in cui non sarà stata ristrutturata l’applicazione Muvt, le previsioni regolamentari prescriventi l’annullamento dell’abbonamento per inerzia dell’utente con trattenimento delle somme versate a monte. Tale diffida viene svolta, con l'espresso avvertimento che, in caso di mancata ottemperanza, si adiranno le competenti autorità per la tutela degli interessi collettivi in capo agli utenti del servizio di trasporto pubblico urbano».