BARI - Possibile che Alberobello non sia ancora raggiungibile in treno dalle principali città della Puglia? E un turista senza auto come arriva ai siti Unesco di Castel del Monte, Foresta Umbra, San Michele Arcangelo, piuttosto che a Polignano a Mare o Castellana Grotte? Il tema è stato al centro dell’incontro «Il trasporto pubblico regionale al servizio del turismo in Puglia» che, ieri, alla Nuova Fiera del Levante a Bari, ha chiuso Btm Italia-Business Tourism Management e Buy Puglia, la tre giorni di networking tra imprenditori, compratori e venditori dell’industria ricettiva. Un confronto fra le istituzioni regionali, le organizzazioni economiche e gli operatori di una filiera che contribuisce per il 14% alla crescita del Pil regionale ma richiede più addetti e più riqualificazione professionale, investimenti in sostenibilità e tutela ambiente e una costante promozione dei processi culturali. Tutto per tenere il passo di una domanda che nella prossima stagione si stima possa registrare un aumento del 10% in arrivi e presenze.
Il 2023 sarà il “vero” anno del rilancio post-pandemico. Ne sono sicuri gli operatori pugliesi che sin dalla primavera aspettano un incremento cospicuo di presenze, nazionali e soprattutto straniere, ma il rischio è che i turisti trovino un territorio ancora impreparato ad accoglierli su molte tratte. A lanciare l’allarme è Confindustria Puglia che, consapevole di criticità oggettive e della difficoltà di organizzare pacchetti su molte destinazioni, proprio per collegamenti viari e ferroviari scarsi, chiede che la viabilità abbia un ruolo centrale nella programmazione regionale e «sia inserita con urgenza nel Piano strategico Puglia365» come dicono il coordinatore del Turismo di Confindustria Puglia Massimo Salomone, la presidente di Federturismo Marina Lalli e il presidente di Confindustria Turismo Bari e Bat Cosimo Ranieri. Per questo, attorno allo stesso tavolo, sono stati messi la Regione e i principali operatori: il direttore regionale Puglia e Basilicata di Trenitalia Giuseppe Falbo, il direttore Commerciale delle Ferrovie del Sud Est Cinzio Bitetto, Giacomo di Castelnuovo di Ferrotramviaria Spa, il presidente di Asstra Puglia e Basilicata e dg Ferrovie Appulo Lucane Matteo Colamussi (che pur riconoscendo molte criticità, invita a viaggiare in treno: «La Puglia ha 1.800 km di ferrovie: muoversi in modo alternativo all’auto è possibile. Le aziende di trasporto però, oggi devono puntare sempre più sulla mobilità e avere più politiche per il turismo, anche se il primo riferimento – dice - restano pendolari e residenti»), e Vincenzo Marzi, responsabile Puglia di Anas e Commissario straordinario di Governo per la realizzazione di infrastrutture stradali in Puglia. Marzi ha confermato che si sta accelerando il più possibile sulla Statale 16 e da maggio i cantieri resteranno chiusi nei weekend. Ma gli operatori già temono un’altra estate di grandi disagi.