BARI - «Dalle forze dell’ordine e dal sindaco c'è stata una presa d’atto che la città ha bisogno di più sul piano della sicurezza. Se i reati crescono, con spaccate e fenomeni di baby gang che aumentano, si deve cercare un rimedio. Siamo preoccupati della recrudescenza dei fenomeni a Bari, motivo per il quale ci siamo incontrati oggi in maniera sinergica». Lo ha dichiarato il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a conclusione di un incontro sulla sicurezza che si è svolto oggi a Bari in Prefettura alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine, del Prefetto di Bari, Antonella Bellomo, e del sindaco Antonio Decaro. Un vertice richiesto, anche dai dirigenti locali di Forza Italia, alla luce di diversi episodi di violenza che si sono verificati nelle ultime settimane nel capoluogo pugliese, tra 'spaccate' ad attività locali ed aggressioni fisiche da parte di gruppi, spesso composti da minori. "Quello che mi sono permesso di suggerire - ha aggiunto - è una 'sicurezza continua e visibile', cioè dare la percezione al cittadino che c'è una sicurezza presente, e mi riferisco ad esempio all’agente di polizia locale che possa girare nei quartieri o agglomerati urbani, ed una maggiore intensificazione delle pattuglie». «Bari è una città che cresce da un certo punto di vista, i baresi sono capaci di fare miracoli, ma si corre il rischio di tornare agli anni in cui la 'Città vecchia' era vista come un luogo di criminalità presunta. Corriamo il rischio, se non interveniamo tempestivamente, di riprenderci - ha concluso - quelle immagini, che con tanta fatica abbiamo perso».
«Tanti cittadini denunciano i reati sui social e non nei commissariati di polizia o nelle stazioni dei carabinieri. Questo dà l’idea di come nei confronti delle Istituzioni si è perso un po' il punto di riferimento». Lo ha affermato a Bari il viceministro della giustizia, Francesco Paolo Sisto, a conclusione di un incontro sulla sicurezza convocato in Prefettura, rispondendo alle domande dei giornalisti sull'aumento di casi di denunce per violenza o aggressioni sui social network.
«Non voglio dire che i social danno più sicurezza dei commissariati, questo no, però - ha sottolineato - è più naturale e più semplice denunciare un reato sui social, piuttosto che rivolgersi a carabinieri, polizia o guardia di finanza. E’ un segnale molto preoccupante che ci deve indurre ad un intervento ancora più concreto e immediato».
Anche il contrasto alle baby gang è stato uno degli argomenti discussi durante il vertice sulla sicurezza. Nelle prossime settimane, ha annunciato Sisto, «ci sarà un ulteriore incontro con il coinvolgimento della Procura Minorile» per quelle che possono essere misure specifiche di contrasto «al fenomeno delle baby gang». «Con il sindaco di Bari - ha aggiunto - abbiamo parlato della necessità di un regime diverso per chi appartiene a baby gang, come se fosse 'un modo di associarsi' che merita una particolare intensità dei servizi sociali». «Incontreremo - ha riferito - anche il mondo della scuola. E' indispensabile che la cultura della legalità parta dalle prime classi delle scuole elementari». «Questo significa - ha concluso Sisto - estirpare ogni possibilità di ospitare i semi della violenza e dell’illegalità fin dai primi vagiti dei nostri bambini».
Decaro: «Gli ultimi arresti grazie alla presenza delle telecamere. Da 80 nel 2014 ora sono 800»
«Durante il comitato dell’ordine pubblico ci hanno assicurato che sono state arrestate le persone che hanno commesso le "spaccate" ma anche i ragazzi che avevano creato problemi in alcune aree cittadine, in particolare i parchi. Ho continuato a dare disponibilità della Polizia Locale, che non si occupa di ordine pubblico, ma sotto il coordinamento del Questore stiamo facendo controlli in alcune aree della città». Lo ha dichiarato il sindaco di Bari Antonio Decaro a margine dell’incontro sulla sicurezza in città che si è svolto questa mattina in Prefettura.
«Io voglio specificare che le nostre telecamere funzionano tutte e gli ultimi arresti sono stati fatti grazie proprio alla presenza delle nostre telecamere che da 80 che erano nel 2014 sono diventate 800. Aumenteranno i controlli - ha aggiunto - anche se c'è bisogno di un maggior numero di presenza delle forze dell’ordine, perché gli organici si sono ridotti in questi mesi e ci sarà un’ulteriore riduzione entro la metà di quest’anno. Servirà assumere altro personale». Su quello che è un possibile aumento dei reati giovanili, Decaro, ha spiegato che «si tratta di minori che non sono organizzati sotto forma criminale, ma sono più gruppi che in maniera pervicace affrontano altri ragazzi in alcune zone della città. Non stiamo parlando di gruppi criminali, per fortuna almeno per ora».
Perrini, su baby gang adulti siano responsabili
Per arginare il fenomeno della baby gang a Bari e nel resto della Puglia è necessario «fare rete fra istituzioni ed enti, ma tutti gli adulti devono sentirsi responsabili». Lo dichiara il presidente della commissione di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata del Consiglio regionale pugliese, Renato Perrini. Oggi sul tema ci sono state le audizioni e sono stati ascoltati, tra gli altri il Garante dei minori, Ludovico Abbaticchio, il direttore dell’Istituto minorile Fornelli Nicola Petruzzelli. «Nelle analisi del fenomeno delle baby gang - dice Perrini - ma in genere della delinquenza minorile, la parola più efficace è prevenzione, che non attiene solo ai servizi socio-educativi che scuola ed Enti locali, Comuni in primis, devono mettere in campo, ma mettono al centro il ruolo della famiglia dando centralità alla figura genitoriale». «E' evidente - sostiene - che la Regione può giocare un ruolo fondamentale mettendo in campo politiche di sostegno alla famiglia, dando più opportunità di lavoro e promuovendo politiche giovanili. Servono, infatti, spazi pubblici stimolanti dove i giovani possono trovare l'alternativa alla strada e al branco». «Il richiamo al mondo degli adulti alle proprie responsabilità, lanciato dal direttore del Fornelli, Petruzzelli, non può - conclude Perrini - cadere nel vuoto».