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Il macabro giallo di Santeramo: nel mirino i rapporti familiari

 
Redazione Centrale

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Il macabro giallo di Santeramo: nel mirino i rapporti familiari

La 55enne morta carbonizzata chiese aiuto ai servizi sociali

Domenica 12 Febbraio 2023, 14:31

SANTERAMO - Forse sarà l’autopsia a dire qualcosa di più sulla macabra fine di Michelle Baldassarre, 55 anni, trovata morta carbonizzata, la sera di giovedì nelle vicinanze della strada provinciale per Altamura.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dal pm Baldo Pisani, stanno passando al setaccio la vita di una donna dal passato irreprensibile, che potrebbe tuttavia aver subìto una situazione familiare molto pesante. Poco prima di Natale, infatti, era stata collocata in una casa protetta, quelle strutture in cui normalmente sono ospitate le donne vittime di violenza. Michelle era tornata a Santeramo da una decina di giorni. L’ipotesi su cui si concentra l’indagine è che possa essere stata spinta a farla finita.

Ecco perché è fondamentale ricostruire le ultime ore di vita, ascoltando familiari e conoscenti, esaminando i tabulati telefonici, cercando eventuali telecamere di sicurezza nelle abitazioni che si trovano sul percorso fino al luogo in cui è stato trovato il cadavere, poco lontano da un’automobile. Per estrarre i resti di Michelle Baldassarre sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco, impegnati sul posto insieme al Radiomobile dei carabinieri di Altamura con i colleghi della stazione di Santeramo. I militari della Sezione investigazioni scientifiche di Bari hanno compiuto rilievi sul posto, allo scopo di illuminare la dinamica dei fatti e capire se la 55enne, negli ultimi istanti di vita, fosse realmente da sola. L’ipotesi di indagine è al momento quella di istigazione al suicidio, scelta obbligata nel momento in cui l’autorità giudiziaria deve chiarire le circostanze in cui è avvenuta una possibile morte autoinferta. Ma il titolo di reato potrebbe mutare se dovessero emergere elementi a supporto di ricostruzioni alternative, che possono vedere la donna come vittima di atti violenti.

La vicenda resta dunque avvolta nel mistero. La donna, madre di due figlie, era seguita dai servizi sociali del Comune di Santeramo, ed era stato adottato un ordine di protezione da parte del Tribunale di Bari. La donna è rimasta in casa protetta per circa 40 giorni. Michelle era conosciuta in paese anche perché lavorava come igienista nello studio del fratello odontoiatra. Ma le dinamiche familiari a volte possono essere oscure, come dimostra l’intervento degli assistenti sociali. E secondo qualche persona amica negli ultimi tempi la donna appariva non più lucida, segnata da qualche tipo di dolore. Qualcosa che pesava sulla sua esistenza.

Le indagini si muovono in ogni direzione. Martedì il magistrato affiderà l’incarico per l’autopsia ai medici legali baresi Francesco Vinci e Roberto Gagliano Candela, che nei giorni successivi procederanno agli accertamenti nell’istituto di patologia forense del Policlinico di Bari. L’esame servirà ad accertare la causa della morte, per escludere che le ustioni evidenti nascondano segni di arma da taglio. E dovrà provare a stabilire un orario indicativo del decesso. E, infine, dovrà accertare le condizioni della donna, per capire se fosse lucida o se avesse assunto qualcosa. I tempi potrebbero non essere brevi. E soltanto dopo il termine degli accertamenti, il corpo potrà essere riconsegnato alla famiglia. Il sindaco, Vincenzo Casone, esprime «cordoglio e solidarietà» alla famiglia, ma chiede alla comunità «di rimanere in silenzio e attesa, finché la terribile vicenda assumerà contorni più chiari e definiti». 

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