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«Era uno scherzo e non una rapina»: assolti quattro 18enni di Capurso

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

I tempi biblici dei processi

Avevano urtato e fatto cadere una donna scambiandola per la mamma di un amico

Venerdì 27 Gennaio 2023, 12:47

CAPURSO - Cadde e si fratturò un braccio durante quello che raccontò come un tentativo di rapina subito. Il processo, a più di 5 anni dall’episodio, ha dimostrato che i quattro ragazzi, uno dei quali minorenne (giudicato dal Tribunale minorile e assolto), che a bordo di un’auto urtarono quella signora facendola cadere, non volevano rubarle la borsa ma solo farle uno scherzo, avendola scambiata per la mamma di un amico. E così il Tribunale li ha assolti dal reato di tentata rapina «perché il fatto non sussiste» e li ha prosciolti da quello di lesioni perché, ritenute colpose, sono procedibili a querela.

La vicenda risale al 17 settembre 2017, a Capurso. Per i tre imputati, tutti all’epoca appena maggiorenni, il processo è iniziato solo un anno fa, tra rinvii e ritardi (complice anche la pandemia). In una delle prime udienze è stata sentita la presunta vittima, la quale ha raccontato ciò che le era accaduto. Quella mattina la donna, di ritorno a piedi da un supermercato, camminava, a centro strada, chiacchierando con alcuni conoscenti e tenendo a un braccio una borsetta e all’altro la busta con la spesa. All’improvviso un’auto l’avrebbe toccata, tanto da farle perdere l’equilibrio e cadere. La dinamica è stata interamente confermata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, compresa l’identità dei quattro giovani a bordo della macchina, difesi dall’avvocato Attilio Altieri. In aula la donna, diversamente da quanto inizialmente denunciato, «ha negato fermamente la originaria ricostruzione dei fatti e, in particolare, che i ragazzi le avessero afferrato e tirato la borsetta», giustificando «il diverso racconto offerto alle forze dell’ordine in considerazione della rapidità e della veemenza con cui si erano susseguiti gli eventi» e anche perché «nell’immediatezza del fatto, le persone che erano sul posto, pur non avendo perfettamente visto la scena, avevano ragionato per illazione e ipotizzato un tentativo di rapina. Tuttavia, dopo qualche tempo, a mente fredda e lucida, aveva rivalutato gli accadimenti».

Non solo. Una settimana dopo l’incidente, i quattro ragazzi si erano presentati a casa della signora, accompagnati dalle mamme, e le avevano portato dei fiori chiedendole scusa. «Avendola scambiata per la madre di uno di loro - hanno raccontato - avevano deciso di farle uno scherzo, ma non era loro intenzione arrecarle un danno». Un «banale ma fatale errore» si sono giustificati. Si sarebbero resi conto di aver sbagliato persona, infatti, solo dopo averla vista per terra. Le famiglie dei ragazzi hanno poi anche risarcito la vittima con 8mila euro. 

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