BARI - I muri fatiscenti, la pavimentazione traballante e persino i servizi igienici spesso inutilizzabili. All’esterno, e all’occorrenza, mobili abbandonati e un tappeto di deiezioni canine che costringono clienti e passanti, tanto lungo via Nicolai quanto lungo via Crisanzio, a dei veri e propri slalom. È un’eterna agonia la terribile condizione igienico e strutturale dell’ex Manifattura Tabacchi, il vecchio opificio di sigarette che dal giugno del 2001 ospita al coperto il mercato giornaliero di frutta e verdura.
INCIDENTI - Anche nei giorni scorsi si sono verificati ennesimi incidenti, con clienti scivolati e caduti tra i corridoi a causa di una pavimentazione ormai trasformata in un percorso a ostacoli perché assente in più punti. «Non ne possiamo più, il sindaco e il Comune ci diano delle risposte» è il coro unanime degli operatori commerciali, sempre più esasperati da una struttura che «ogni giorno cade a pezzi». Una situazione che non decolla nonostante la gestione del mercato ritornata al 100 per cento nelle mani del Comune dopo la decisione, oltre un anno e mezzo fa, di sfrattare gli ex gestori dell’apposito consorzio di mercatali. «Spesso i bidoni che ci hanno dato per la raccolta dell’organico e del vetro non vengono svuotati per mesi. L’Amiu passa solo a spazzare, raccoglie qualcosa e poi va via. Ma la sporcizia resta» è l’atto d’accusa di Giuseppe, un venditore portavoce delle istanze di diversi colleghi.
PUZZA - Che qualcosa non quadri sul fronte della pulizia lo dimostra la puzza nauseabonda che arriva da un bancone salumeria andato in fiamme, più di un mese fa, all’interno di un box, a causa (pare) di un cortocircuito provocato dalle luminarie natalizie. Il bancone, annerito e distrutto, è stato spostato in uno dei cortili interni del mercato ed emana continuamente cattivi odori da tutti i salumi e i prodotti andati ormai in putrefazione. Roba da tapparsi letteralmente il naso. «Il bancone è stato messo lì, in bella mostra tra i clienti. Ma a chi dobbiamo rivolgerci per farlo smaltire e portare via?» si chiedono alcuni venditori. Carenze igienico-sanitarie a parte, qui alla Manifattura, cuore commerciale del quartiere Libertà, c’è soprattutto un problema strutturale. Poco prima di Natale sono stati avviati degli interventi tampone per il ripristino della pavimentazione; lavori poi sospesi per la pausa festiva e che, secondo quanto promesso dal Comune, dovrebbero riprendere nei prossimi giorni per concludersi rapidamente.
PROGETTO - Si tratta appunto di interventi emergenziali in attesa del più ampio progetto di riqualificazione della ex Manifattura e che riguarderà tutta la parte espositiva e commerciale. La parte della vendita - anche a causa del drastico calo di operatori, come dimostra la sequenza di serrande chiuse da anni, soprattutto nell’ala di via Crisanzio - sarà infatti accorpata in un’unica zona. Nell’ambito di un progetto che l’amministrazione illustrerà agli operatori cercando anche qualche suggerimento. Restano invece distinti i lavori che stanno riguardando la ex Manifattura nella parte di via Libertà, nel tratto tra via Nicolai e via Crisanzio, che ospiterà i laboratori e i ricercatori del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Da qualche giorno sono entrati al lavoro i primi operai e i primi mezzi. L’obiettivo è concludere il cantiere nel 2025, anticipando le scadenze fissate dal Pnrr che ne finanzia l’opera per oltre 26 milioni. I lavori di recupero - il progetto di valorizzazione è stato guidato da Invimit, società di investimenti immobiliari del Ministero dell’Economia - riguardano circa 20mila metri quadri, lasciati nel degrado per oltre 40 anni.