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Polignano, tangenti su «Meraviglioso Natale»: accusato e accusatore a confronto

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Polignano, tangenti su «Meraviglioso Natale»:  accusato e accusatore a confronto

L’ipotesi di tentata concussione è contestata all’ex sindaco Vitto e a un imprenditore. Uno dice: «Mi hai consigliato di dare il 10%», l'altro: «No, ti ho parlato di fare un’opera pubblica»

Domenica 15 Gennaio 2023, 12:48

POLIGNANO - L’ex sindaco Domenico Vitto mandò un suo uomo a chiedere soldi all’imprenditore Michele Lestingi, che l’allora primo cittadino autorizzò a chiudere con i tornelli il centro storico di Polignano per una discussa manifestazione natalizia? O piuttosto Lestingi, poi candidato (non eletto) alle elezioni, ha raccontato questo episodio per imbastire un complotto contro gli avversari politici? Dovrà essere un Tribunale a stabilire cosa sia davvero avvenuto a Natale 2018 nella cittadina barese. Gli atti depositati dalla Procura di Bari a supporto delle nuove accuse di tentata concussione mosse a Vitto e all’imprenditore Angelo Carrieri documentano, appunto, due versioni contrapposte. Oltre che la presenza, nelle retrovie, di esponenti politici e noti faccendieri.

A maggio Lestingi è stato sentito dal pm Michele Ruggiero, che lo scorso anno ottenne l’arresto di Vitto e dell’allora vicesindaco Colella e che alla vigilia di Natale ha fatto notificare a 27 persone l’avviso di conclusione delle indagini. L’imprenditore di Conversano ha ricostruito la genesi dell’iniziativa «Meraviglioso Natale», quella che scatenò infinite polemiche per la decisione di chiudere con i tornelli il centro storico di Polignano, e ha raccontato che «tra il 3 e il 5 dicembre 2018 fu contattato dall’imprenditore Angelo Carrieri, «quello che tutti sapevano essere l’amico fidato e di lungo corso del sindaco Vitto». «Carrieri mi disse, senza molti giri di parole, che in relazione a quella manifestazione occorreva che pagassi una sorta di “tangente”. In particolare l’entourage del sindaco aveva calcolato che da quella manifestazione avrei guadagnato un utile di circa un milione di euro, il dieci per cento del quale avrei dovuto elargire per riconoscenza e sottobanco al sindaco che mi aveva consentito di fare quel bel guadagno». «mi disse testualmente: prendi 100mila euro e vedi se glieli dai a Domenico. Era del tutto evidente, dunque, che egli parlasse a nome di Vitto».

Carrieri, interrogato il 5 settembre alla presenza del suo avvocato, smentisce la ricostruzione e anzi accusa Lestingi di volerlo danneggiare. E così il pm Ruggiero il giorno successivo mette a confronto i due. «Lui me l’ha dato come consiglio - insiste Lestingi riferendosi alla presunta richiesta di denaro -. Ed io lì per lì ho cercato un attimino di far finta di niente. Poi ho detto: “Scusa ma parla chiaro!”». Carrieri replica: «Siccome hai parlato di consiglio, io ti ho consigliato di dare soldi o di fare un’opera pubblica per il Comune di Polignano? Ti dissi o non ti dissi di fare un campo da calcetto per i quartieri?». Il pm chiede chiarimenti sul punto. «Noi avevamo già pensato di dare 300mila euro al Comune di Polignano per ripagarlo del... sicuramente del fastidio». «Lei aveva concordato con Vitto di dividere l’utile?», chiede il pm Ruggiero a Lestingi. «No, assolutamente».

«Io con Lestingi mi sono visto una sola volta al piano 2 del mio showroom - riprende Carrieri -, e parliamo dei primi di ottobre. Lui mi parlo di numeri, di numeri esponenziali, dissi: “Miché se vuoi fare bella figura poi col Comune di Polignano, visti i disagi che devi creare, io ti consiglio di fare un’opera pubblica”». È possibile che lei sia andato?, chiede ancora il pm a Lestingi. «Si è parlato diverse volte di donare eventuali utili, un contributo...». «Ma invece il fatto del consiglio sul 10% da dare al sindaco -, incalza il pm -, avviene in momento successivo a quello?». «Sì, sì - risponde Lestingi -. Avviene i primi giorni... quando si è avuta la certezza del successo». «Quindi io interrompo i rapporti con te il 30 di novembre con delle Pec pesanti e io ti avrei dovuto chiamare a te e chiederti la tangente?», è la replica di Carrieri. «Io non ho mai detto che tu mi hai chiesto la tangente, mi hai dato un consiglio», risponde Lestingi. «E perché mi trovo venti finanzieri in casa e mi trovo indagato, chiedo scusa?». Un ufficiale dei carabinieri ha confermato alla Procura che Lestingi gli raccontò la circostanza (la richiesta di denaro) alla presenza del commissario prefettizio di Polignano, che invece ha detto di non ricordare. Dovrà essere il Tribunale a stabilire chi ha ragione.

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