LOCOROTONDO - Su una cosa maggioranza e opposizione concordano: bisogna migliorare, trovare nuove soluzioni, limitare i disagi. Luminarie e addobbi sì, ma con criterio e senza esasperare i residenti del centro storico, già sul piede di guerra. Questa la sintesi del dibattito in Consiglio comunale, dove si è fatto il punto su un mese di dicembre straordinario che ha visto a Locorotondo decine di migliaia di visitatori, giunti per ammirare il borgo antico agghindato a festa. Le statistiche sui social network non mentono: quella che è stata nel secolo scorso la città del vino bianco, oggi è diventata la città delle luminarie natalizie, tra le mete pugliesi più ricercate per un selfie sotto il vischio.
Tutto bene? Non proprio. Il turismo di massa porta inevitabilmente disagi per la popolazione residente.
«Un fenomeno difficile da gestire», ammette il vice sindaco Vito Speciale, che ha anche la delega alla viabilità. A chi propone di chiudere il centro storico con dei varchi di ingresso e contingentare gli ingressi, magari anche con un biglietto, Speciale replica che «se facciamo pagare il turista il giocattolo potrebbe rompersi, a danno delle attività commerciali e delle strutture ricettive. Certo non possiamo nascondere i disagi di chi vive nel borgo antico».
Le feste stanno per finire ma si pensa già al Natale 2023: «Nelle prossime settimane bisognerà sedersi con tutte le realtà di Locorotondo e capire come fare sintesi fra le diverse esigenze. La maggioranza deve riprendere un discorso diretto con commercianti e residenti, un dialogo che forse abbiamo un po’ trascurato», ammette Speciale.
I disagi, dicevamo. Dal traffico impazzito alla carenza di bagni pubblici, fino al rischio sicurezza per la calca umana nelle viuzze del centro storico.
«La situazione è esplosiva – sostiene dalla minoranza la consigliera Marianna Cardone – e per questo dobbiamo pianificare meglio. Certo, i commercianti sono contenti ma i residenti sono esasperati. Nessuno è contrario alle luminarie, ma non possiamo essere soddisfatti dell’attuale situazione».
Sulla stessa linea la consigliera Grazia Ruggiero: «Va fatta una riflessione sulla sostenibilità e sul tipo di turismo che vogliamo per Locorotondo. Il giocattolo si è già rotto, non è sostenibile questo tipo di turismo. Molti cittadini si sentono in trappola. Dobbiamo fare affidamento sul fattore fortuna sperando non accada nulla di irreparabile?».
Sempre dai banchi dell’opposizione, il consigliere cinque stelle Fabio Lotito va a monte del problema: «Sapevamo già che ci sarebbe stato un grande afflusso. Non si può pensare di fare entrare 10mila persone in una sera nel centro storico di Locorotondo. Bisogna trovare un modo per contenere i flussi».
Su questo tema giungono segnali di apertura dall’amministrazione: «Possiamo aprire un dibattito sul biglietto di ingresso nel centro storico – sostiene il capogruppo di maggioranza Donato Pinto - o su una migliore regolamentazione dei flussi. Le luminarie di Locorotondo sono diventate un fatto iconico, non vanno ostracizzate. È un format che funziona e che deve essere reso compatibile con i residenti».