Sabato 06 Settembre 2025 | 16:28

Bari, un selfie col bottino dopo ogni furto: condannati i 15 della banda

 
Isabella Maselli

Reporter:

Isabella Maselli

Bari, un selfie col bottino dopo ogni furto: condannati i 15 della banda

Colpi commessi nel 2020 e nel 2021 in città e in provincia

Giovedì 22 Dicembre 2022, 13:38

BARI - Rapine ai tir, furti aggravati su sportelli automatici di banche e uffici postali, furti di auto e in abitazione, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, sequestro di persona, porto abusivo di arma da fuoco e incendio doloso: sono i reati, a vario titolo contestati, per i quali i 15 presunti componenti di una banda di ladri - tutti arrestati a febbraio scorso - sono stati condannati dal Tribunale di Bari. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Michele Ruggiero, hanno accertato che il gruppo criminale, ritenuto una associazione per delinquere, aveva la base operativa in una officina. Tra i fatti contestati, risalenti agli anni 2020 e 2021 e commessi con cadenza quasi giornaliera a Bari e in diverse città dell’area metropolitana (Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola, Sannicandro, Triggiano e Valenzano), ci sono 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina a due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito e ufficio postale e un incendio doloso che ha coinvolto 5 auto.

Agivano come «un commando» secondo gli inquirenti e dopo ogni colpo - è stato documentato dai militari - scattavano selfie con in mano armi e denaro. Esemplificativo delle modalità operative della banda è un episodio del dicembre 2020, quando sette rapinatori, in tre equipaggi su altrettante auto, dopo aver bloccato la provinciale Rutigliano-Adelfia, rapinarono un tir in transito: minacciarono con una pistola il conducente, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi nella cabina, per poi rilasciarlo a Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni sono state utilizzate anche auto con lampeggianti blu simili a quelli in dotazione alla forze di polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime.

La gran parte dei colpi avveniva di notte, «creando un elevato allarme sociale tra la popolazione - si legge negli atti - , in particolare quando venivano fatte saltare le cariche esplosive all’interno di sportelli bancomat degli istituti di credito, ma anche con le rapine ai danni degli autotrasportatori che, sempre più di frequente, venivano bloccati lungo le principali arterie stradali che attraversano e conducono al capoluogo, sulle Statali 16 e 100, costretti sotto la costante minaccia di armi costretti a cedere il loro veicolo (con tutto il carico all’interno) e privati della loro libertà personale per poi essere rilasciati in posti isolati».

Durante le indagini è stata recuperata parte della merce rubata, 113 climatizzatori e 2 autocarri, di cui la gup Valeria Isabella Valenzi che ha emesso la sentenza ha disposto il dissequestro e la restituzione ai legittimi proprietari. Nel dettaglio, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, sono stati condannati: Luigi Bernaus a 2 anni e 8 mesi di reclusione, Giuseppe Capriati a 2 anni, Giovanni e Vito Didonna rispettivamente a 6 anni e 2 mesi di reclusione e 1 anno e 4 mesi, Vito Lorusso a 4 anni e 6 mesi, Maicol Loseto a 7 anni e 8 mesi, Angelo e Nicola Mezzi rispettivamente a 3 anni e 2 mesi di reclusione e 5 anni, Giuseppe Montenero a 2 anni e 8 mesi, Giuseppe Pacucci a 3 anni e 6 mesi, Francesco Roberto a 1 anno e 6 mesi, Antonio e Davide Sblendorio rispettivamente a 1 anno di reclusione e a 5 anni, Giuseppe e Vito Scorcia rispettivamente a 5 anni e 6 mesi di reclusione e 4 anni e 8 mesi. La gup inoltre ha assolto «per non aver commesso il fatto» Agostino Capriati e Giovanna Ferrante, accusati di tentata rapina in casa di una coppia di anziani, e Francesco Rivizzigno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)