BARI - Sono circa duemila le persone che partecipano al corteo di protesta della Cgil a Bari contro la manovra finanziaria del governo Meloni. A capo del serpentone umano partito alle 9.45 da Bari Vecchia c'è il leader della Cgil, Maurizio Landini. Il corteo attraverserà tutto il centro di Bari per poi tornare a Bari Vecchia, davanti al Castello Svevo, dove è stato montato il palco per il comizio finale. Nel centro cittadino il traffico è bloccato, una banda musicale anticipa il corteo suonando le note di 'Bella ciao'. Oggi in Puglia la Cgil, oltre alla manifestazione regionale, ha indetto uno sciopero di otto ore contro una Manovra che ritiene «sbagliata e da cambiare» perché «non risponde alle reali emergenze del Paese, a partire dalla condizione materiale dei lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, cittadini e cittadine».
«Non potevamo non manifestare e scioperare qui in Puglia contro una manovra che colpevolizza e punisce i poveri, aumenta la precarietà, premia gli evasori e favorisce l’iniquità del sistema fiscale, non fa nulla per sostenere salari e pensioni sulle quali anzi fa cassa per sostenere condoni». Lo ha detto il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, durante la manifestazione di protesta a Bari contro la manovra. «Non potevamo - aggiunge - nella regione dove il 24,5 per cento delle famiglie è in povertà relativa, dice l'Istat, dove ci sono 80mila uomini e donne che sono povere pur lavorando, a causa di precariato e bassi salari. Dove ci sono percentuali di partecipazione al mercato del lavoro delle donne tra le più basse d’Europa, dove altissimo è il numero dei Neet e i giovani continuano a emigrare esponendo a rischio desertificazione sociale questi territori».
LE PAROLE DI LANDINI
«Andremo avanti» con la protesta "anche dopo la legge finanziaria se non ci ascoltano, perché un governo che dice che vuole durare cinque anni in questi cinque anni deve fare le riforme e deve decidere se le vuole fare assieme al mondo del lavoro o contro il mondo del lavoro». Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari.
«Noi siamo qui perché la manovra è sbagliata e chiediamo che venga cambiata. In particolare, le cose centrali sono salari, potere d’acquisto, bisogna abbassare la tassazione sul lavoro dipendente, sui pensionati": lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari. "Questa cosa non viene fatta - ha aggiunto - anzi si continua a far pagare le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e alcune operazioni si fanno alzando la Flat tax che è la cosa più ingiusta di questo mondo».
«Noi siamo contrari alla manovra che fa il governo perché nei fatti sta cancellando il reddito di cittadinanza e in un Paese dove la povertà è aumentata, cancellare il reddito di cittadinanza, per fare cassa, è una follia». Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari.
«Anziché - ha aggiunto - andare a prendere i soldi dove sono, negli extraprofitti, nei grandi redditi che sono stati fatti, si fa cassa sui pensionati e sui poveri. Inoltre, si sta facendo una gran confusione, io sono il primo a dire che le persone bisogna metterle nelle condizioni di poter lavorare, ma il reddito di cittadinanza e le politiche attive per il lavoro sono due cose tra loro diverse, a mescolarle si fa solo una cavolata e da questo punto di vista credo che sia assolutamente sbagliato non aver tassato di extraprofitti che è quello che noi stiamo chiedendo. In questi anni le disuguaglianze sono aumentate, durante la pandemia e dentro questa crisi energetica e in questa guerra c'è chi ha fatto i soldi. Allora il governo deve decidere dove andarli a prendere, e invece continua a fare cassa sui poveri, sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, e continua, nei confronti dei giovani, a proporre solo un futuro di precarietà e tutto questo per noi non è accettabile».
«C'è un tema fondamentale che questa legge finanziaria non affronta, perché non c'è una parola e non c'è un’idea sullo sviluppo del Mezzogiorno e questa è un’altra cosa molto grave. Anzi continuano a parlare le forze di governo di autonomia differenziata. È esattamente l’opposto di quello di cui noi abbiamo bisogno». Lo ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari. «Non dobbiamo dividere questo Paese - ha aggiunto - abbiamo bisogno di unirlo e di estendere i diritti a tutti. Non abbiamo bisogno di autonomia differenziata, i giovani devono avere davanti a sé un futuro non di precarietà, ma debbono poter vivere e lavorare e contribuire al nostro Paese. Il rischio è che i giovani abbiano come prospettiva solo di andarsene dal nostro Paese, come purtroppo sta succedendo».
«Lo diciamo in modo molto chiaro: il Parlamento, se vuole, ha tutto il tempo per cambiare la legge finanziaria. Noi abbiamo incontrato tutte le forze politiche di Governo e di opposizione, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità». Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari. «Il Governo appena insediato - ha aggiunto - non ha discusso con noi prima di fare la legge finanziaria, ne aveva tutto il tempo. Ci ha chiamato a un tavolo quando l’aveva già presentata in Parlamento e quando la mattina, prima di parlare con noi, la maggioranza aveva già discusso quali emendamenti fare. Questo è un metodo che non va bene. Se il governo davvero vuole coinvolgere il mondo del lavoro e le parti sociali ci deve coinvolgere prima di prendere le decisioni e deve decidere se vuole semplicemente informarci o invece vuole trovare degli accordi e fare delle mediazioni con noi».
«Oggi noi stiamo chiedendo che le risorse destinate al Piano nazionale di ripresa e resilienza e anche per la coesione sociale siano davvero investite. Ma i ritardi sono legati a quello che non è stato fatto, mancano le persone, c'è bisogno di fare assunzione nei territori». Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari. "Il fatto - ha proseguito - che stiamo facendo manifestazioni regione per regione è proprio perché questa manovra taglia anche sugli enti locali e sulle Regioni e noi diciamo in modo molto chiaro che c'è bisogno di cambiare tutto questo».
«Un altro tema riguarda la precarietà: si reintroducono i voucher ed è uno schiaffo in faccia a chi lavora onestamente, e va tolta dal tavolo questa richiesta». Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari. «Bisogna - ha sostenuto - al contrario cambiare le leggi sbagliate fatte in questi anni, dal Jobs Act a venire avanti. Poi c'è un tema che riguarda la vera lotta all’evasione fiscale, che non si sta facendo, anzi si fanno provvedimenti che vanno nella direzione opposta, e dall’altra parte c'è la necessità di investire sui diritti, a partire dalla sanità pubblica, dalla scuola, c'è bisogno di investire risorse per il rinnovo dei contratti e per fare assunzioni».
«Insieme alla Uil in tutta Italia stiamo manifestando, in molti casi nella maggioranza delle regioni abbiamo fatto manifestazioni assieme, le piattaforme sono unitarie. Noi non stiamo manifestando contro altri sindacati, noi siamo qui in piazza a sostenere le piattaforme unitarie sul fisco, sulle pensioni, sul mercato del lavoro, che abbiamo presentato ai governi insieme alle altre organizzazioni sindacali». Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari, rispondendo ai giornalisti ad una domanda sulle divisioni tra i sindacati.
«La domanda - ha continuato - quindi, non è perché manifestate voi, al massimo la domanda è perché non manifestano quelli che assieme a noi chiedono le cose e il Governo non ce le sta dando. Noi stiamo facendo una battaglia per tutti, noi non siamo qui a polemizzare, noi siamo qui a dire a tutte le persone, dagli studenti, ai precari, agli immigrati, ai giovani, ai pensionati, che dobbiamo unirci, non dividerci, che è il momento di unire il mondo del lavoro e che è il momento di unire tutte le forze sane di questo Paese per cambiare davvero e per fare quelle riforme che questo governo non vuole fare».
«Il governo sta tagliando le risorse sulla sanità, sulla pubblica istruzione e anche sulla pubblica amministrazione. È chiaro che molte regioni, compresa la Puglia, rischiano di trovarsi di fronte alla scelta o tagliano i servizi o aumentano le tasse ai cittadini. Mentre ci vuole una politica che va esattamente in un’altra direzione. Questa manovra è una manovra contro il mondo del lavoro, contro i giovani perché aumenta la precarietà, perché non riduce la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati, anzi il reddito basso continua a pagare più di prima e le uniche manovre che fanno sono per chi ha redditi oltre gli 80.000 euro, e dall’altra parte siamo di fronte ad una manovra che non interviene sulle riforme di fondo che debbono essere fatte». Lo ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari.
«Noi proponiamo un nuovo statuto dei diritti di tutti i lavoratori, perché» il problema «delle partite Iva e del lavoro autonomo non si risolve facendo pagare un pò meno tasse. Queste persone hanno il diritto di avere gli stessi diritti di tutti gli altri, di avere la maternità, di avere gli infortuni, di avere il diritto alle ferie, e quindi noi ci battiamo, perché basta competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Tutti debbono avere gli stessi diritti, avere le stesse tutele e in questo senso vuol dire anche fare investimenti e avere una politica industriale degna di questo nome, che non c'è». Lo ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla manifestazione di protesta contro la manovra in corso a Bari.
LA DICHIARAZIONE DI EMILIANO
«Consideriamo questa manovra da parte del governo assolutamente contro la povera gente, contro i lavoratori, contro le imprese perbene che cercano di fare lavoro sicuro e di far crescere l’economia». Lo ha detto il governatore pugliese, Michele Emiliano, a Bari a margine della manifestazione di protesta della Cgil contro la Finanziaria. "Agevolare gli evasori fiscali - ha continuato - non tassare i sovraprofitti che sono stati realizzati a causa dell’aumento dei costi dell’energia, non intervenire su quelle sacche di ridistribuzione del reddito, significa in questo momento colpire l'Italia al cuore e assecondare in maniera debole, anche oltre forse le intenzioni politiche di questo governo, assecondare chi è ricco ai danni di chi in questo momento sta soffrendo».
«È una manovra - ha aggiunto - sbagliata anche vista da destra, perché sono certo che tanti elettori di centrodestra non condividono questa impostazione. Una persona che ci siamo tolta dai piedi un pò di anni fa avrebbe parlato di manovra demoplutocratica che favorisce i ricchi contro il popolo. Neanche la loro stessa cultura rende compatibile questa manovra con la situazione del Paese».
BOCCIA: NOI A FIANCO DELLA CGIL PER I PIU' DEBOLI
«È una manovra contro i deboli. Non offre soluzioni, ma solo schiaffi in faccia a lavoratori e pensionati, ai fragili, ai giovani, al Sud e, in generale, alle persone oneste. Norme che strizzano l’occhio a una parte degli elettori di destra e, soprattutto, a furbetti ed evasori. Non c'è nulla per i lavoratori, che continueranno a dover fare i conti con dei salari che non reggono più il peso di un’inflazione alle stelle, nulla per creare nuovi posti di lavoro, pensionati costretti a finanziare la flat tax per i più benestanti, persone spesso fragili che si vedranno strappare via forse l’unico sostegno come il Rdc. Un Mezzogiorno ancora una volta umiliato da tentativi maldestri di attuare l’autonomia senza prima aver garantito a tutti gli stessi diritti, provando a definire i LEP nel chiuso di una stanza senza confrontarsi in Parlamento. Noi oggi qui da Bari, al fianco della CGIL Puglia, come lo siamo in tutte le altre Regioni, ribadiamo ancora una volta la nostra ferma opposizione ad una legge di bilancio che aumenterà ancora di più le fratture del Paese. In Parlamento c'è ancora il tempo per modifiche di buon senso, come quelle che chiedono i lavoratori, e mi auguro che la maggioranza sia in grado di accoglierle». Così Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, a Bari a margine della manifestazione di protesta della CGIL Puglia contro la manovra finanziaria nella giornata dello sciopero.
«Anche in Puglia la Cisl con tutto il gruppo dirigente, è impegnata a promuovere iniziative, assemblee e incontri nei luoghi di lavoro e nelle proprie strutture territoriali per spiegare i punti positivi e le criticità della manovra, in queste settimane in discussione in Parlamento, per cercare di correggerla e di migliorarla». Lo comunica il segretario regionale pugliese della Cisl, Antonio Castellucci. "La linea della Cisl - aggiunge - mentre è ancora aperto il confronto politico e sindacale, è quella indicata dal segretario generale Luigi Sbarra: contrattare, contrattare, contrattare. Per questo sono in corso iniziative sui temi concreti: il lavoro, le pensioni, la sanità, il fisco, le politiche sociali, lo sviluppo del Paese, in una logica di cambiamento partecipato, in quella linea di responsabilità, di pragmatismo, di autonomia che sono nel Dna della Cisl a prescindere dalle collocazioni politiche ed ideologiche, con la barra dritta nell’esclusivo interesse di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, di donne e giovani, e di un tessuto sociale che punta ad un benessere generale e a ridurre le tante diseguaglianze che si sono acuite in questi ultimi anni».