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Bari, andamento lento degli acquisti: il bilancio 2021 dell'Amgas

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

Gas

Poca materia prima, si procede un passo alla volta: «Ma nessuno resterà al freddo»

Giovedì 20 Ottobre 2022, 12:53

BARI - «La preoccupazione che può avere un barese è in questo momento la stessa di un milanese o di un torinese. Ma il gas a Bari non mancherà. L’approvvigionamento c’è ed è garantito dal sistema di bilanciamento e dai meccanismi di tutela nazionale». Vanni Marzulli, presidente di Amgas srl (la società controllata da Rete Gas Bari, azienda municipale controllata a sua volta dal Comune) lo ripete più volte rispondendo indirettamente alla domanda di rito che circola ormai nelle case dei baresi: che tipo di inverno dobbiamo aspettarci (e non solo per previsioni squisitamente climatiche) in questa tempesta dei mercati internazionali determinata dalle riduzioni del gas russo e dai prezzi alle stelle.

«E aspetteremo - dice ancora Marzulli - le decisioni del nuovo governo su possibili riduzioni e risparmi». Con l’azienda che intanto fa acquisti “di volta in volta” da Snam nell’attesa di trovare un nuovo fornitore. «Il gas c’è, è presente» ribadisce Marzulli non prestando così il fianco a inutili allarmismi. Ma come se la passa in questo momento l’azienda che oltre al gas fornisce, seppur in quote minori, anche l’energia? L’ultimo bilancio 2021 ha fatto registrare utili pari a circa 2 milioni di euro, in aumento rispetto al milione e 700mila euro del 2020. Anno nel quale, tra lockdown, blocco di numerose attività industriali e alte temperature, si è registrato un crollo dei consumi, risaliti poi nel corso di un 2021 già segnato nel mercato del gas da forti tensioni tra domanda e offerta. Ancor prima quindi dell’attacco russo all’Ucraina. Un 2021 nel quale l’Amgas ha visto risalire i consumi tra un più 4 per cento di metri cubi e un più 34,4 per cento di ricavi delle vendite arrivati complessivamente a 51,6 milioni.

Numeri che hanno compensato il calo di clienti in un mercato sempre più liberalizzato e agguerrito. Dal bilancio 2021 emerge infatti che «il saldo switch in/switch out nel mercato del gas naturale» - in pratica quello tra nuovi clienti e clienti che invece hanno deciso di andar via per passare ad altri fornitori - «è stato di 4.869 clienti persi nel 2021 con un incremento delle perdite di clienti pari al 25,9 per cento rispetto alla perdita dell’esercizio precedente».

Diverso, e più incoraggiante, invece il saldo per la fornitura di energia elettrica, che ha segnato «1.172 clienti acquisiti con incremento delle acquisizioni del 29,4 per cento rispetto a quelle dell’esercizio 2020». Attualmente sono 5.145 coloro (lo scorso anno erano 3.973) che hanno sottoscritto un contratto per la fornitura di energia elettrica da parte di Amgas.

«Siamo ormai - spiega Marzulli - in un mercato sempre più competitivo e agguerrito e che determina inevitabilmente l’erosione di quote di clienti. Noi rispetto alla media nazionale registriamo comunque cali più bassi e ci stiamo attrezzando per acquisire sempre più nuovi clienti con azioni commerciali mirate». Soprattutto nella fornitura dell’energia alle utenze domestiche, molte delle quali nell’area metropolitana di Bari.

Dei 51 milioni di ricavi solo 6,6 milioni, pari a circa il 13 per cento, provengono dalla vendita dell’energia. Nel 2020 tale vendita aveva invece fruttato 2,7 milioni. La fetta più grossa, i 45 milioni di ricavi, resta ovviamente quella generata dal gas. La più alta performance degli ultimi sei anni spinta soprattutto dai rincari dei prezzi delle materie prime, scaricati poi di conseguenza sulle tariffe degli utenti finali. E quindi sull’ormai cronico caro bollette che in queste settimane sta mettendo i brividi a famiglie e imprese. Basta solo un dato per capirne la portata: nel solo 2021 Amgas ha registrato un aumento del 61,1 per cento per l’acquisto delle materie prime, passando dai 18 agli oltre 29 milioni di spesa.

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